Giacomo Urtis: “Sono così ricco che non so quanto guadagno”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2016 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
 Giacomo Urtis: "Sono così ricco che non so quanto guadagno"

Giacomo Urtis: “Sono così ricco che non so quanto guadagno”

ROMA – Il chirurgo plastico dei vip Giacomo Urtis, celebre per i suoi interventi su personaggi come Nina Moric e Fabrizio Corona, ha parlato, intervistato a L’aria che tira su La7, del suo stile di vita. E senza alcun problema ha confessato: “Sono così ricco che non so nemmeno quanto guadagno”.

Lui con 80 euro, ci pranza normalmente, o ci paga “due mutande”. Il medico, molto amato da attori e attrici, fa spesso da cavia per i trattamenti che propone ai clienti. L’ultima invenzione è la scultura muscolare, ovvero un sistema che permette di disegnare i muscoli. Urtis, a un mese dall’intervento, posta sui social le foto del prima e del dopo:

“Finalmente dopo 30 giorni eccomi! Il risultato che volevate vedere col sistema sculturamuscolare, corpo magro e scolpito senza protesi, mediante intervento chirurgico. Le zone trattate: bicipiti, tricipiti, deltoidi, pettorali, addominali six pack , addominali obliqui, fianchi, schiena, glutei e cosce”.

Poco dopo l’intervento Urtis aveva spiegato:

“E’ una liposuzione che disegna il corpo, ma devi avere i muscoli: non li mette! Niente silicone o altro. Tutti i trattamenti che eseguo sulle persone per professionalità li provo prima su me stesso. Vado in palestra ed ho il personal trainer”. “Mi sono fatto asportare ben 9 litri di grasso in eccesso. Mi sono rifatto tutto. Ho escluso dall’intervento chirurgico solo la testa e le mani. Ora ho un corpo scolpito in ogni suo singolo muscolo. E’ una tecnica medica nuova che arriva dal Sud America e ho voluto sperimentare a mò di cavia sul mio corpo prima di proporla ai mie clienti. Ora ho bicipiti, tricipiti, addominali, pettorali e braccia senza nemmeno un residuo di materiale lipidico. Mi sono fatto rimodellare anche il “lato B”, ho scelto una forma “a diamante” come quello dei ballerini di Samba”.