Invalsi, i dati del test che preoccupano. Livello istruzione degli studenti italiani basso, specialmente al Sud VIDEO

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 16 Luglio 2019 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
test invalsi

I risultati del test Invalsi: cosa emerge sulla scuola italiana e perché ci dobbiamo preoccupare

ROMA  – Nei giorni scorsi sono stati resi pubblici i risultati del test Invalsi introdotto da qualche anno nella scuola italiana per valutare il livello di istruzione. Il risultato lascia molto a desiderare e in particolare al Sud. Fin dalle elementari e fino all’ultimo anno delle superiori, quello che appare è che non siamo affatto messi bene.  

I ragazzi di terza media che in Italiano mostrano un difficile apprendimento e non raggiungono un livello adeguato di traguardi previsti sono il 30% al Nord Ovest, il 28% nel Nord Est, al Centro il 32%, al Sud il 40% e al Sud e sulle Isole il 46%. In Matematica, se possibile, il quadro peggiora e appare ulteriormente differenziato fra le diverse aree del Paese: la percentuale di alunni che non arriva ad un livello adeguato è del 32% nel Nord Ovest, del 28% nel Nord Est, del 35% nel Centro, del 48% nel Sud e del 56% nel Sud e Isole. In generale in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) punte del 55-50% di ragazzi di terza media presenta livelli molto bassi soprattutto in Matematica e Inglese, ben al di sotto dei traguardi stabiliti dalle Indicazioni nazionali.

In seconda superiore non raggiunge il livello adeguato in Italiano il 21% degli studenti del Nord Ovest, il 20% di quelli del Nord Est, il 29% degli studenti del Centro, il 40% di allievi del Sud e il 44% degli studenti del Sud e Isole. Al termine delle scuole superiori, gli allievi che raggiungono risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale, ma questa quota supera il 20% in Campania, Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.

Un quadro desolante quello presentato dall’Invalsi alla Camera sulle rilevazione degli apprendimenti nelle classi II e V delle elementari, nella classe III della scuola secondaria di primo grado e nelle classi II e V della scuola secondaria di secondo grado. I test rivelano una ignoranza particolarmente forte degli alunni italiani in Matematica, fin dalle elementari e soprattutto in alcune aree del Paese. Sono incoraggianti invece i risultati d‘Inglese degli allievi della scuola primaria italiana e rispetto allo scorso anno si registra un miglioramento nelle prove di ascolto.

L’88,3% degli allievi della V elementare raggiunge il livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading) e l’84% di allievi il livello A1 del Qcer nella prova di ascolto (listening). Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading sono circa il 90%, mentre al Sud circa l’85%. Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l’87% al Nord e al Centro, mentre circa il 78% al Sud. Alle superiori invece, nella prova di lettura in inglese, all’ultimo anno della scuola secondaria superiore, il 51,8% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2 ma il 10,6% non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza molto basso dopo 13 anni di scuola.

Ministro Bussetti: “I dati del test Invalsi preoccupano”.

“Oltre ad alcuni innegabili segnali di preoccupazione, i risultati contengono anche alcune tendenze incoraggianti e spunti di immediato intervento migliorativo“, ha osservato il ministro dell’Istruzione Bussetti alla presentazione dei dati. Ed effettivamente, rispetto al 2018 Invalsi riscontra un leggero miglioramento degli esiti complessivi. Il ministro ha poi fatto notare come i test Invalsi siano uno strumento che consente di avere una foto articolata e dettagliata del lavoro fatto e di quanto bisogna svolgere.

Ma il presidente della Commissione Istruzione della Camera, Luigi Gallo, fa notare che “le valutazioni da sole non bastano se non si attiva un processo di miglioramento” e assicura che entro luglio “presenteremo in Commissione Cultura una nostra risoluzione di indirizzo su questo tema: fulcro del nostro documento sarà eliminare l’obbligatorietà delle prove Invalsi e lasciare alla singola scuola la libertà di svolgerle”.

Fonte: Ansa