La città sotterranea di Isis a Sinjar, Iraq. Foto e VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2015 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Città simbolo della riconquista dei territori strappati con le armi in pugno allo Stato Islamico, Sinjar, nell’Iraq nord-occidentale, è stata liberata lo stesso giorno degli attentati di Parigi dai curdi. Che, una volta bonificato il luogo hanno scoperto, una vera e propria piccola città sotterranea, una fitta rete di tunnel abitabili e provvisti di autonomia elettrica, dormitori, strutture di pronto soccorso, luoghi di preghiera e copie del Corano abbandonate dai miliziani in fuga.

Una quarantina sono le strade underground, un dedalo sommerso di vie che cominciano e finiscono all’interno delle abitazioni di superficie. Ognuna lunga anche centinaia di metri. “Isis ha scavato queste trincee abitabili per nascondersi in  caso di bombardamenti, assicurarsi libertà di movimento sotto terra e custodire armi ed esplosivi. Questo era il loro arsenale”, spiega Shamo Eado, comandante dei combattenti curdi, i cosiddetti peshmerga.

L’Isis aveva occupato la città ad agosto del 2014, decimando la popolazione yazida locale. La sola presenza degli yazidi, una minoranza etnica che risale ai tempi dell’antica Mesopotamia rappresentava un’offesa per l’abominevole ideologia settaria dello sedicente Stato Islamico. Migliai i morti ammazzati, centinaia le donne yazide ancora nelle mani dei jihadisti.