Libia, attentato Isis a polizia: 74 morti. Mancano medicine

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2016 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA
Libia, attentato Isis a polizia: 74 morti. Mancano medicine

Libia, attentato Isis a polizia: 74 morti. Mancano medicine

TRIPOLI – Sono saliti a 74 i morti nell’attentato ad una base di addestramento della polizia nell’ovest della Libia, a Zliten, e il bilancio potrebbe aggravarsi, visto che ci sono 200 feriti, di cui molti in gravi condizioni. Rischiano la vita anche perché all’ospedale di Zliten mancano i medicinali, tanto che il direttore della struttura, Abd Almotaleb Rajab ben Halem, ha chiesto aiuto con un appello pubblicato sui social network.

A causare la strage, giovedì mattina, è stato un camion-bomba guidato da un attentatore suicida, che si è diretto contro un’adunata al centro di addestramento per guardie di frontiera della cittadina situata libica, che si trova a poco più di cento chilometri a est di Tripoli e 65 a ovest di Misurata. In quel momento nella base si trovavano 400 poliziotti.

Adesso per curare tutti i feriti mancano sangue per le trasfusioni e medicine. Tutte quelle che si trovavano nelle farmacie di Zliten sono state prese, ma non bastano.

L’attentato del 7 gennaio, rivendicato dalla piattaforma legata ad Isis “Aaamaq”, è il primo di questo genere in Libia e tra i più gravi per numero di vittime. Nel Paese fino al 2011 governato dal dittatore Muammar Gheddafi il cosiddetto Stato Islamico sta prendendo sempre più piede, soprattutto nei porti petroliferi.

 

Cacciato l’anno scorso dalla sua roccaforte di Derna (attorno alla quale comunque continua a farsi notare), lo Stato islamico in Libia si è saldamente insediato a Sirte: dalla città natale di Gheddafi ha lanciato un assalto ai quattro terminal petroliferi del bacino omonimo ora chiusi ma attraverso i quali un tempo veniva esportato l’80% del greggio libico.

Lunedì scorso i jihadisti hanno conquistato la cittadina di Ben Jawad, la “porta” della cosiddetta “mezzaluna petrolifera” sulla Sirte, e negli ultimi due giorni ha ingaggiato combattimenti che hanno causato l’incendio di sette cisterne di petrolio, cinque al terminal di Sidra e due in quello di Ras Lanuf. Il bilancio degli scontri è di 10 guardie delle installazioni e “oltre cento combattenti” dell’Isis uccisi, secondo un portavoce delle stesse guardie. In serata fonti hanno segnalato un’autobomba esplosa nei pressi di un checkpoint a Ras Lanuf che ha ucciso due soldati e un civile.