Lo spot della Chrysler con Clint Eastwood fa piangere Marchionne

Pubblicato il 11 Febbraio 2012 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA

DETROIT – L’ormai famoso spot Chrysler “It’s halftime for America” con Clint Eastwood protagonista, fa piangere Marchionne. Lo spot, noto sia per il fatto che è stato trasmesso durante il Super Bowl, sia per il fatto di essere accusato di “politicizzazione” a favore di Obama, domenica 5 febbraio alla convention dei 700 concessionari della Chrysler, ha fatto piangere Machionne.

L’ad di Chrysler e Fiat doveva essere partire, ma all’ultimo momento ha deciso di fermarsi e di far vedere in anteprima assoluta il “commercial” ai concessionari. Come riferisce il New York Times Marchionne, prima della proiezione ha fatto una breve presentazione: “Anche se non dovevo restare ho deciso di fermarmi per darvi il benvenuto personalmente – ha detto Marchionne .– Chi di voi ha vissuto in difficoltà e ha visto i giorni scuri della disperazione sa che l’unico modo per superare le difficoltà e nel trovare i valori importanti nella vita, l’appartenza a un progetto, a una cominutà a una nazione. L’abbraccio della speranza, il guardare avanti e il prendere il destino nelle tue mani. Se questo lo ha fatto la Chrysler che era data per morta, allora c’è speranza per tutti. Non vogliamo insegnare niente a nessuno, siamo solo un esempio fra tanti. Il nostro messaggio all’America viene da gente che sente il dovere di incoraggiare il Paese che amano”.

A questo punto si abbassano le luci, parte lo spot, si sente il messaggio forte che sarebbe andato in onda quella sera, per il Superbowl, e alla fine si vede il volto di Clint Eastwood “…Si è fine primo tempi in America, e il secondo tempo sta per cominciare”. Luci, silenzio di ammirazione, Marchionne che dice: “Non c’e’ bisogno di aggiungere altro”.

Poi, sopraffatto dall’emozione, volta le spalle al pubblico per nascondere le lacrime in volto. Dopo qualche istante di silenzio in sala per il video e per il momento di commozione del capo, parte una standing ovation. Racconta sempre al New York Times il presidente dell’associazione dei concessionari David Kelleher che, mentre tutti applaudivano il capo, lui ha lasciato la sala con le lacrime agli occhi.