Il No Tav Marco Bruno a Servizio Pubblico: “Imito Peppino Impastato”

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 12:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Marco Bruno, il no-Tav che ha dato della “pecorella” al carabiniere “eroe” in val di Susa ha spiegato giovedì durante Servizio Pubblico di Michele Santoro le ragioni del suo gesto è si è definito un po’ come Peppino Impastato, assassinato dalla mafia 33 anni fa.

“Il mio gesto è un gesto che compio spesso quando faccio i blocchi – dice – e da dieci anni che facciamo queste cose”. Poi Marco si giustifica: “Quando mi trovo di fronte a centinaia di forze dell’ordine armate fino ai denti, noi in dieci, in quindici, in cinquanta anche in cento seduti con le mani in alto… Per vincere la paura mi immedesimo nel mio idolo che è Peppino Impastato, cerco di essere un po’ più canzonatorio. Mi avvicino ai cordoni e provo a interagire con le forze dell’ordine”. Ruotolo gli fa notare che Peppino Impastato lottava contro la mafia non con la polizia: “Lo faccio perché ho paura, cerco di interagire”, conclude il no Tav.