Marò, Di Paola: Sarebbe facile lasciare… ma io non sono Schettino

Pubblicato il 26 Marzo 2013 - 16:11| Aggiornato il 14 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha deciso di “non abbandonare la nave in difficoltà“. Ha deciso di non dimettersi. Di non fare come il ministro degli Esteri Giulio Terzi, dimissionario appena 5 minuti prima. Perchè sul caso dei due marò rispediti in India Giampaolo Di Paola non vuole fare come Francesco Schettino. Non vuole lasciare una nave che sta affondando e che tempo due giorni non ci sarà più. Una nave chiamata governo.

”Sarebbe facile farlo – dice alla Camere il ministro della Difesa – Sarebbe facile per me annunciare di dimettermi. Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona che comunque a breve lascerò al nuovo ministro che arriverà. Sarebbe facile, no cost, ma non sarebbe giusto e non lo farò”.

Di Paola quindi vuole sottolineare che “le valutazioni espresse dal ministro degli Esteri Giulio Terzi sul caso dei marò non sono quelle del Governo”.

”Ho sempre agito solo per il bene dei due marò e dell’Italia. Se non ci sono riuscito me ne scuso con tutti e prima con loro due”, ha proseguito Di Paola. ”Le decisioni collegiali di governo si rispettano e si onorano – ha aggiunto – sono stato io a comunicare ai due la decisione di farli tornare in India, li ho guardati negli occhi e glie l’ho detto”. ”So quello che Massimiliano e Salvatore, guardandomi negli occhi, la sera del 21 marzo mi hanno detto: non ci abbandonare. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà”.