“Uccisi Sarah da solo”: l’intervista di zio Michele

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA

AVETRANA (TARANTO) – Chi ha ucciso Sarah Scazzi? Lo zio Michele Misseri, scarcerato dopo 7 mesi, continua ad autoincolparsi, giurando sull’innocenza della moglie Cosima e della figlia Sabrina (attualmente detenute). Si tratta dell’ultima versione (ne ha cambiate parecchie in questi mesi) del contadino di Avetrana (Taranto), che è stato intervistato a Matrix.

Anche nel corso di quest’ultima intervista, Misseri ha ribadito di aver fatto tutto da solo. Ecco alcuni estratti del suo racconto: “Quel maledetto giorno del 26 agosto, non potrò mai dimenticarlo, era la festa di Sant’Oronzo a Lecce il trattore non partiva a causa delle spazzole incollate. Mi ero innervosito così tanto, ho preso un compressore d’aria per spolverarle, ma niente. Mi sono agitato ancora e in quel momento da dietro è arrivata Sarah e mi ha chiesto perché stessi gridando. Io le ho detto vattene e mentre lo dicevo l’ho presa fisicamente e l’ho girata per farla andare via. Ho avuto un calore alla testa quando l’ho alzata e quando l’ho appoggiata mi è arrivato un calcio da lei. Sul parafango c’era un pezzo di corda, l’ho preso l’ho buttato al collo e l’ho girato. Non so nemmeno come abbia fatto, l’ho presa di spalle, lei non ha fatto nessun urlo, niente. Tutti i miei nervi li ho scaricati su di lei, ma forse se ci fosse stato un altro avrei fatto lo stesso”.

“Nessuno sapeva niente – ha continuato zio Michele – e nessuno si era accorto di niente, né Cosima né Sabrina. Giuro sulle ossa di mia madre, sono stato io a fare tutto questo”.

Misseri continua a dirsi dispiaciuto per il trattamento riservato alle “sue” donne: “Sono rimasto male di come hanno trattato mia moglie vicino alla caserma. Quell’immagine non mi è piaciuta per niente”.

Inoltre ha cercato un modo per chiedere scusa alla figlia: “Mi dispiace di quello che ho fatto, specialmente Sabrina che non so come devo dire perdono, a una figlia, come faccio a chiederle perdono?”.