Migranti, a Lampedusa sbarchi autonomi sulle spiagge dei turisti. Tre in 20 minuti VIDEO

di Daniela Lauria
Pubblicato il 29 Luglio 2020 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, a Lampedusa sbarchi autonomi su spiagge dei turisti. Tre in 20 minuti

Migranti, a Lampedusa sbarchi autonomi sulle spiagge dei turisti. Tre in 20 minuti

Non si arrestano gli sbarchi in Sicilia, dove i migranti approdano in serie e autonomamente sulle spiagge dei turisti. 

Accade a Lampedusa (Agrigento), dove nella giornata di martedì 28 luglio sono giunti tre barchini in meno di 20 minuti, con complessivi 66 migranti.

L’ultimo, in ordine di tempo, 26 tunisini rintracciati sull’arenile dell’Isola dei Conigli, la spiaggia più rinomata di Lampedusa. Ad assistere all’approdo autonomo, diversi bagnanti.

Poco prima, la Guardia di Finanza aveva agganciato a largo un barchino, con a bordo 28 tunisini, che stava facendo rotta verso la più grande delle isole Pelagie.

Sempre la motovedetta delle Fiamme gialle ha raccolto altri 12 migranti su un altro barchino che navigava verso la costa. I tre gruppi sono stati portati all’hotspot. 

Nelle prime ore del mattino altre sette navi avevano sbarcato 45 tunisini, tre delle quali arrivate direttamente a riva.

Lampedusa, emergenza per l’hotspot sovraffollato 

Il ministero dell’Interno è intanto alle prese con il piano per alleggerire l’hotspot di Lampedusa, sovraffollato oltre ogni limite. La struttura è arrivata ad ospitare quasi mille persone su una capienza di 192.

Alcune centinaia di migranti sono stati trasferiti a Porto Empedocle da dove poi partiranno verso altri centri di accoglienza.

Si ingrossa poi il contingente dei militari a presidio dei centri di accoglienza per evitare fughe: 400 destinati in Sicilia e un centinaio a Gorizia. Non ci sono infatti solo gli arrivi via mare, tanto che l’assessore friulano alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha chiesto al Governo la chiusura di tutti i valichi minori.

Cresce anche il numero dei positivi al coronavirus sbarcati sabato sera nel porto di Pozzallo dalla nave mercantile Cosmo. Ai due di domenica mattina, ora se ne sono aggiunti altri 8.

Intanto sta per scadere in queste ore il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse sul bando da 4,8 milioni di euro per una nave-quarantena da inviare in Sicilia, che possa accogliere fino a 460 migranti fino al 31 ottobre.

Migranti riportati in Libia e uccisi dalla Guardia Costiera

Sono tre, secondo l’Unhcr (l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati), i migranti uccisi durante una sparatoria a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco. 

I migranti, riportati a terra dalla Guardia costiera libica dopo essere stati intercettati in mare, sarebbero stati uccisi quando hanno tentato la fuga.

Le polemiche si riverberano in Italia, con il Governo che ha aumentato i finanziamenti a favore della Guardia costiera libica.

Per il portavoce di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, i militari libici si sono resi responsabili “di un massacro di persone inermi. Il Governo italiano e le forze politiche vogliono davvero continuare a finanziare questa milizia? Un po’ di dignità”.

Sulla stessa linea Riccardo Magi (Radicali): “Continuare a fare finta di nulla finanziando un corpo militare che fa affari con il commercio di vite umane vuol dire rendersi complici di gravi crimini e violazioni sistematiche dei diritti umani. Il governo dica qualcosa!”.

Ma critiche arrivano anche dal Pd. Matteo Orfini parla di “un orrore di cui il nostro Paese è consapevolmente responsabile”. 

L’Unhcr sollecita un’indagine urgente. (Fonti: Ansa, Corriere).