Napoli, revocata a Raphael Rossi la presidenza dell’Asia

Pubblicato il 6 Gennaio 2012 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha provato a psiegare con una conferenza stampa durata un’ora, le reali motivazioni che hanno portato all’allontanamento di Raphael Rossi dalla guida dell’Asia, la municipalizzata del comune di Napoli che si occupa di raccolta dei rifiuti.

L’ex pm ha spiegato che “Rossi fa parte e farà parte della nostra squadra, sarà presidente dell’osservatorio rifiuti 2020, farà parte della dirigenza di una società in house del comune di Napoli”. Durante la conferenza stampa a cui erano presenti il sindaco, lo stesso Raphael Rossi, il vicesindaco e assessore all’Ambiente Tommaso Sodano e il neo-presidente di Asia Raffaele Del Giudice.

Luigi de Magistris, rispondendo ad una domanda del Fatto Quotidiano, ha spiegato che tra lui e Rossi non ci sono stati dissidi, ma di certo incomprensioni che fanno parte della normalità dei rapporti: “ A Napoli l’unica cosa certa è il sindaco che è stato eletto- ha spiegato l’ex pm – le altre sono poltrone mobili perché ragioniamo in termine di squadra in una logica di crescita”.

Rossi, a fine conferenza, ammette che non si aspettava questa revoca, valuterà sul nuovo incarico che il sindaco è pronto ad assegnargli, ma di essere a disposizione della città. Tra le ragioni possibili che hanno spinto a questa decisione c’è la distanza tra amministrazione e Rossi sull’assunzione di 24 lavoratori dell’ex bacino Napoli 5, accordo a cui Raphael Rossi si è opposto e a cui invece Del Giudice e Sodano erano d’accordo.

Raphael Rossi, racconta il Fatto Quotidiano, è noto anche per aver detto di no quando era dirigente dell’Amiat di Torino, la municipalizzata del capoluogo piemontese, al dirigente che gli offriva il regalo per chiudere un occhio sull’acquisto di un macchinario da 4,2 milioni che era assolutamente inutile. Ora, dopo alcuni rinvii a giudizio e un patteggiamento, il 12 gennaio inizia il processo a Torino. E lui sarà lì, con tutto che il Comune di Torino non si è costituito parte civile nel processo.

Per questo premette: “Mi lascia perplesso che, di fronte a una tangente, nessuno, tranne Marco Travaglio, abbia avuto il coraggio di criticare il sindaco di Torino. Mentre adesso, per il solo fatto che io non sono più presidente di Asìa, si attacchi a testa bassa De Magistris. Allora non si mosse un decimo di quello che si sta muovendo ora, e c’era di mezzo una vicenda di tangenti”.

A seguire, il servizio del Fatto Quotidiano sulla conferenza stampa di De Magistris: