Napolitano: “Tagli più equi, ci sono troppi poveri”. Intanto lancia Monti…

Pubblicato il 31 Dicembre 2012 - 21:07 OLTRE 6 MESI FA
Giorgio Napolitano durante il discorso di fine anno (foto Ansa)

ROMA – I tagli devono essere fatti in maniera equa: “Tutti devono contribuire al risanamento dell’Italia ma i più poveri devono essere tutelati”. Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno, ha detto che in Italia esiste ormai una “questione sociale” e che la povertà assedia tanti, troppi italiani. Il dato agghiacciante è. “Due milioni di giovani vivono in famiglie povere, soprattutto nel Meridione”.

Il presidente della Repubblica ha indicato la ricetta che l’Italia deve seguire per uscire dalla crisi: sviluppo (e lavoro ai giovani), coesione nazionale e fedeltà all’Europa.

E nel finale del discorso ha lanciato la volata a Mario Monti, che si è schierato in vista delle prossime elezioni poltiche“poteva patrocinare una entità politica” e “nuove forze politiche non possono che far bene all’Italia”, il senso delle sue parole.

I numeri

“85 miliardi di euro all’anno: è quanto ci costa cercare di sanare il debito pubblico”.

Secondo Napolitano però il 2012 ha dato dei buoni segnali anche dal punto di vista economico: “Buon successo dell’emissione di Bot, si è ridotto lo spread. Entro questi limiti si può agire per affrontare le situazioni sociali più gravi. Meno inasprimenti fiscali e meno tagli alla spesa pubblica, che va razionalizzata, evitando gli sprechi”.

Poveri

“La realtà sociale è stata segnata dalle conseguenze della crisi. In Italia nel 2012 si è tradotta in crisi di aziende medie e grandi, e talvolta nell’economia di una regione. Cancellazione di imprese e posti di lavoro, aumento cassa integrazione e disoccupati, aggravamento nella difficoltà a trovare lavoro”.

“E’ salito il tasso di povertà di famiglia, specie quelle in cui vivono piu generazioni. 2 milioni di minori in famiglie povere, soprattutto al Sud”

“Tante persone mi raccontano quanto è impossibile vivere con una pensione minima dell’Inps o quanto è difficile trovare lavoro, non solo i giovani ma anche chi lo perde per esempio a 40 anni.

Lavoro

“Far ripartire economia e occupazione, soprattutto al Sud, cosa di cui si parla poco negli impegni per il governo. Uscire dalla recessione è possibile solo con l’Europa. Servono credibili proposte per promuovere politiche reali di sviluppo, lavoro, giustizia sociale”.

Europa

“Non possiamo essere passivi spettatori, abbiamo fondato l’Europa e dobbiamo essere protagonisti nel processo di democrazia federale.”

Giovani

“I giovani hanno più ragione a essere polemici per ritardi e riforme sbagliate. I giovani hanno ragione da vendere, anche se da un lato sarebbe consigliabile non fare di tutta l’erba un fascio. Non è colpa di tutta la classe dirigente. Politiche pubbliche di istruzione e formazione. Prospettare un futuro è importante fin da ora”.

Elezioni e Monti

Il senatore Monti ha compiuto una libera scelta di iniziativa programmatica e di impegno politico. Egli non poteva candidarsi al Parlamento, facendone già parte come senatore a vita. Poteva, e l’ha fatto – non è il primo caso nella nostra storia recente – patrocinare, dopo aver presieduto un governo tecnico, una nuova entità politico-elettorale, che prenderà parte alla competizione al pari degli altri schieramenti. D’altronde non c’è nel nostro ordinamento costituzionale l’elezione diretta del primo ministro, del capo del governo.

Al giudizio degli elettori ”si presenteranno anche nuove offerte, di liste e raggruppamenti che si vanno definendo. L’afflusso, attraverso tutti i canali, preesistenti e nuovi, di energie finora non rivoltesi all’impegno politico può risultare vitale per rinnovare e arricchire la nostra democrazia, dare prestigio e incisività alla rappresentanza parlamentare”

Napolitano ha comunque espresso rammarico perché non c’è stata una nuova legge elettorale.