La “Paris Hilton russa” sul web con leader opposizione: la tv la censura

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – “Qui non c’è censura, questo programma è per quelli che non sono indifferenti al futuro della Russia”. Si è aperta così la sera del 27 febbraio la nuova serie di “GosDep – 2” (Dipartimento di Stato Usa), il programma di Ksenia Sobchak, la “Paris Hilton russa”, cancellato a inizio febbraio dal canale musicale giovanile Mtv dopo la prima puntata tra le polemiche. Scarsi ascolti per i dirigenti del canale, ma per la conduttrice la causa sarebbe stato l’aver invitato alla puntata successiva Alexei Navalni, il blogger anti Putin: unico oppositore di piazza ancora sulla “lista nera” di tutte le tv federali russe.

Ksenia, invece di fare la vittima, ha scelto di trasmigrare sul web: sul sito di Snob, rivista di proprietà di Mikhail Prokhorov, il miliardario russo candidato alla presidenza ultimamente molto interessato a investire nei media “liberali”. Ulteriore conferma del crescente potere e della totale libertà della rete nel paese. E in studio, insieme a volti dell’ opposizione di piazza (tra cui l’ex vicepremier Boris Nemtsov), rappresentanti dei candidati e filo-governativi, è comparso proprio Navalni. In un dibattito senza freni che ha visto prendere di mira non solo il premier russo, ma anche lo stesso Prokhorov, definito da alcuni presenti un “joker”, “delegato del potere” o suo “sparring partner”.

”Il voto è legittimo o no?” era il tema della puntata. “Putin vuole essere presidente a vita. E’ un politico sufficientemente popolare, ha pieno diritto di presentarsi alle elezioni e c’è molta probabilità che vinca. Ma le elezioni devono essere oneste, e non lo sono – ha esordito il blogger tra fragorosi applausi, definendo poi il premier russo non un dittatore “sul tipo del nordcoreano Kim Il Sung”, ma “una specie di zar miliardario.” Incalzato però sul nazionalismo, Navalni ha dovuto ammettere di non aver mai visitato la Cecenia.

A seguire un video in cui Ksenia Sobchak spiega di essere legata a Putin ma di non amarlo come politico: