Petardi, pomodori e scontri davanti a Montecitorio

Pubblicato il 22 Giugno 2011 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Lancio di petardi e pomodori, e poi cariche della polizia: i militanti Cobas della scuola si erano dati appuntamento davanti a Montecitorio per protestare mentre, alla Camera, il premier Silvio Berlusconi parlava. Le loro proteste sono state “accolte” dagli agenti in tenuta antisommossa.

I manifestanti sarebbero anche stati aggrediti da alcune persone in borghese.

Ad accendere gli scontri il lancio di petardi e verdura da parte dei precari della pubblica amministrazione, al grido di “Dimissioni, dimissioni”: la polizia ha risposto creando un cordone ad una trentina di metri dall’ingresso della Camera

I sindacati di base stanno manifestando davanti a Montecitorio da ieri pomeriggio, 21 giugno, a sostegno dei precari della pubblica amministrazione dopo gli ”insulti di Brunetta” che, sostengono, ”hanno avuto il merito di riportare all’attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego”.

”I precari – sostiene la nota dell’Usb che lancia l’iniziativa – non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D’ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete ad un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi”.

Gli strali non sono rivolti solo al governo ma anche nei confronti di sindacati e partiti che, pur solidarizzando con i precari, sostengono una sorta di ”flessibilità buona”:  ”Oggi – affermano i cobas – possiamo dire con ragionevole certezza che la flessibilità è sinonimo di precarietà e che l’unica strada percorribile è quella della cancellazione del pacchetto Treu e della legge 30 e di un nuovo processo di stabilizzazione. Altre vie sono esclusivamente un modo come un altro per prendere in giro i lavoratori precari”.

La manifestazione davanti Montecitorio è anche la premessa di uno sciopero dei precari in programma per i primi giorni di luglio.

Le immagini del presidio dei precari (foto LaPresse)