Piacenza, carabiniere picchiato da antagonisti: accerchiato a terra, poi bastoni e calci VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2018 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA
Piacenza, carabiniere picchiato da antagonisti durante corteo contro Casapound: accerchiato a terra, poi bastoni e calci VIDEO

Piacenza, carabiniere picchiato da antagonisti: accerchiato a terra, poi bastoni e calci (foto da video)

PIACENZA – A Piacenza il pestaggio di un carabiniere da parte dei cosiddetti antagonisti che protestavano contro l’apertura di una sede di Casapound. Nel video che sta facendo il giro di internet si vede un carabiniere che cade a terra dopo una carica, viene accerchiato da alcuni manifestanti e ripetutamente colpito con calci, bastonate e sassi. Molti manifestanti si sono poi sparpagliati per le vie del centro storico.

A fine giornata è di cinque carabinieri feriti il bilancio degli scontri. La manifestazione è poi proseguita fino al termine davanti alla stazione. I cinque carabinieri feriti sono finiti all’ospedale per essere medicati. Anche un giornalista, un freelance di Parma, è stato colpito al volto da un oggetto: non è grave.

L’episodio ha ricevuto la condanna unanime di tutte le forze politiche.

Minniti va a trovare il carabiniere.

Domani, il ministro dell’interno Marco Minniti, accompagnato dal comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri e dal Capo della Polizia Franco Gabrielli, incontrerà il brigadiere rimasto ferito ieri a Piacenza e il suo reparto.

Di Battista: “Episodio inconcepibile”.

“E’ inconcepibile l’episodio del carabiniere picchiato, vogliono fare gli antisistema e se la prendono coi Carabinieri, è indegno, prendetevela con i banchieri”. Lo afferma Alessandro Di Battista (M5S) nel corso del comizio a Tolmezzo soffermandosi sugli scontri di ieri a Piecenza.

Licia Ronzulli: “Dove sono quelli del #Metoo?”.

“Da figlia di Carabiniere mi ha tolto il respiro assistere al massacro di Piacenza. Mi hanno tolto il respiro le immagini di una folla assetata di odio che aggrediva violentemente il simbolo di uno Stato inerme con le mani troppo legate. Ma non è l’unica cosa che mi ha ferito. Mi hanno ferito le condanne di circostanza. Mi hanno ferito gli assordanti silenzi. Prima ancora che come figlia di carabiniere mi hanno ferito come italiana. Di fronte all’ennesimo atto di aggressione contro le nostre Forze dell’Ordine, sarebbe bello se non solo noi di centrodestra ma anche quelli sempre pronti a saltare sul carro dell’ultimo #MeToo, avessero la forza e il coraggio di dimostrare la loro vicinanza a chi ogni giorno difende la nostra sicurezza”. Lo afferma in una nota Licia Ronzulli, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e candidata al Senato.