YOUTUBE Ragusa, intimidazioni e minacce all’ex-moglie: stalker dà fuoco all’auto del nuovo compagno

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2018 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA
Ragusa, auto nuovo comapgnao ex moglie a fuoco

Ragusa, intimidazioni e minacce all’ex-moglie: stalker dà fuoco all’auto del nuovo compagno

RAGUSA – E’ stato incastrato dalle immagini di videosorverglianza uno stalker arrestato dalla polizia di Stato di Ragusa dopo l’incendio all’auto del compagno dell’ex moglie. La Squadra Mobile ha fatto scattare le manette ai polsi al 46enne P.L. originario della vicina Vittoria, per le reiterate minacce e molestie.

I coniugi si erano separati tre anni fa e l’uomo non ha mai accettato la successiva relazione della donna che per un anno, temendo ritorsioni, l’ha tenuta nascosta. E quando ha deciso di renderla pubblica sono iniziate minacce di ogni tipo e gli insulti anche in locali pubblici. Non pago di avere costretto la coppia a lasciare Vittoria per vivere a Ragusa, l’indagato ha dato fuoco all’auto del compagno della vittima. Gli investigatori hanno subito acquisito le immagini di video sorveglianza della zona, individuando un veicolo nei pressi che poi si era allontanato. Dopo le iniziali resistenze la vittima del rogo ha ammesso di avere una compagna e che la stessa era separata da un tipo violento che l’aveva minacciata piu’ volte.

Gli agenti sono riusciti a ricostruire ogni movimento dell’indagato: l’uomo a bordo della propria auto era partito da Vittoria per giungere a Ragusa presso l’abitazione dell’ex moglie e del compagno; ha controllato che non vi fosse nessuno, ha parcheggiato l’auto poco distante, appiccato l’incendio, è risalito a bordo della sua auto ed è tornato a Vittoria; durante il tragitto l’uomo è incappato in un incidente stradale: sul posto è intervenuto il personale di polizia che rilevava l’incidente identificandolo come conducente, pertanto non vi erano dubbi che il veicolo di sua proprietà fosse da lui condotto e che presentava un guasto ad una delle luci anabbaglianti, segno distintivo del veicolo rispetto ad altri. Al termine delle indagini, il pm ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari.

“La polizia di Stato – dice il capo della Mobile Antonino Ciavola – anche grazie alla collaborazione della vittima assistita in ogni momento dagli investigatori, è riuscita ad assicurare alla giustizia, con un’indagine lampo, l’autore di un grave fatto reato. L’immediata denuncia in casi di questo tipo e’ fondamentale per permettere una tempestiva protezione delle vittime, anche con l’assistenza di centri antiviolenza specializzati”.