Roma, Baldini: “Luis Enrique? Vado via io”. Totti mediatore con la Sud

Pubblicato il 29 Aprile 2012 - 00:46 OLTRE 6 MESI FA

Baldini (LaPresse)

ROMA –  I tifosi della Roma presenti in Curva Sud hanno chiesto “la testa” di Luis Enrique al capitano Francesco Totti ma il labiale di Franco Baldini, ripreso dalle telecamere di Sky e Mediaset, non lascia spazio ad interpretazioni: “Luis Enrique via? Nemmeno per sogno. Vado via io”.

”Luis Enrique e’ il nostro allenatore, merita di avere questa squadra e almeno un’altra stagione per dimostrare di avere certi valori”. Il direttore generale della Roma, Franco Baldini, torna a difendere il tecnico giallorosso dopo il pari con il Napoli nonostante i fischi volati dagli spalti. A fine partita Totti e’ andato sotto la Curva che contestava la squadra. ”I giocatori ci hanno voluto mettere la faccia, si sono andati a prendere quello che capitava, fischi o applausi. E hanno fatto bene”.

”La squadra del primo tempo ha dimostrato cheil problema non e’ lui – ha spiegato Baldini alle telecamere di Sky – e’ stato il piu’ bel primo tempo di quest’anno. Poi certo l’ambiente mette pressione, la squadra ha avuto paura di vincere e si e’ tirata dietro dando modo al Napoli, che ha qualita’, di venire fuori”. E ancora la difesa di Luis Enrique: ”Come ha messo in campo la squadra nel primo tempo con la poca serenita’ che c’e’ in questi giorni ha dimostrato che ha un’idea di gioco – dice il dg giallorosso -. Lo proteggiamo perche’ lo merita”. Poi elogi al capitano, che e’ andato a fine gara sotto la Curva per mediare con i tifosi tornati a contestare la squadra. ”Al comportamento di Totti non si puo’ fare mezzo appunto – conclude Baldini -, soprattutto nei momenti di tensione: finche’ ce lo abbiamo lo teniamo, e’ troppo importante”.

”Il futuro della Roma e’ la prossima partita a Verona con il Chievo, e saro’ di sicuro io in panchina e fino alla fine del campionato”. Luis Enrique non si sbilancia sulla sua permanenza sulla panchina giallorossa dopo il 2-2 con il Napoli. ”Poi parlero’ con la societa’ e vedremo quali sono i problemi e le soluzioni – dice il tecnico ai microfoni di Sky -. Oggi si sono messi tutti a disposizione dall’inizio e hanno fatto un gran bel primo tempo, nel secondo c’e’ stato un po’ di blocco anche per la situazione in cui ci troviamo. Ma si e’ vista la mentalita’ di una squadra vera che vuole fare tutto, mi dispiace non aver vinto, soprattutto per loro. Adesso mi interessa essere a disposizione della squadra e fare piu’ punti possibili”.

Il pareggio strappato sul Napoli non calma le acque. Anzi, in casa Roma, la situazione resta piuttosto agitata. La contestazione dei sostenitori giallorossi all’Olimpico non accenna a placarsi, nonostante Totti si trascini la squadra sotto la Curva Sud per fischi e insulti. Il vero bersaglio dei tifosi, pero’, e’ il tecnico asturiano, assente ingiustificato nella passerella di fine partita e per questo richiamato a gran voce dagli spalti col coro ”Luis Enrique dove sta?”.    Almeno fino al termine del campionato lo spagnolo restera’ seduto sulla panchina della Roma. Sul futuro, invece, campeggia un gigantesco punto interrogativo. ”Perche’ tanta incertezza nonostante l’appoggio di squadra e societa’? Perche’ io penso alle cose in un modo diverso – spiega Luis Enrique  dopo il 2-2- interno col Napoli – Aspettero’ di vedere cosa facciamo e vedremo. Adesso mi interessa solo stare a disposizione della squadra e fare piu’ punti possibile”. Insomma, come gia’ sottolineato nei giorni scorsi, sulla prossima stagione di Luis Enrique ”non c’e’ una posizione definitiva”. ”Il futuro della Roma e’ la prossima partita a Verona col Chievo, e li’ ci saro’ di sicuro – aggiunge -, come ci saro’ fino alla fine del campionato. Poi parlero’ con la societa’ dei problemi e delle soluzioni e faremo qualcosa. Prendermi un anno sabbatico come Guardiola? Non si sa mai…”.    Parole che non avranno fatto particolarmente piacere al direttore generale della Roma, Franco Baldini, pronto a mettere in discussione il proprio ruolo pur di difendere Luis Enrique: ”Cacciarlo? Piuttosto vado via io, che sono il responsabile delle scelte, prendetevela con me – le parole del dirigente – Ha un’idea di gioco e merita di avere questa squadra, quanto meno un’altra stagione per poter dimostrare il suo valore di uomo e allenatore. Non lo proteggiamo per partito preso, lui si merita di restare”. ”Anche perche’ non ne parlano bene solo i giocatori, ne parlano bene anche gli avversari – sottolinea Baldini -: o sono tutti laziali e vogliono che tutto vada male oppure c’e’ un fondo di verita’. Sono sicuro che Luis Enrique e’ l’allenatore adatto e da parte sua c’e’ sempre stata la volonta’ di continuare. Certo, e’ molto provato da questa prima esperienza, pero’ abbiamo rimandato a fine campionato la soluzione di tutti i problemi”.    E a fine campionato tirera’ le somme anche Walter Mazzarri, particolarmente amareggiato per una vittoria sfumata sul filo di lana. ”Il pareggio non e’ giusto, meritavamo di vincere, ma abbiamo avuto il torto di non chiudere la partita, e questo e’ un vizio che ci portiamo dietro quest’anno – l’amara considerazione del tecnico del Napoli – Dobbiamo crescere, abbiamo fatto un grande secondo tempo, ma sprecate anche tante occasioni di fare il 3-1. Andava chiusa la partita, ma nel calcio si sa che quando sprechi tanto vieni punito. Abbiamo lasciato per strada troppi punti, non siamo ancora maturi per stare al livello delle grandi”. Anche se la corsa al terzo posto e’ ancora aperta: ”Vero, ma se avessimo vinto avremmo avuto piu’ probabilita’. Comunque non facciamo la corsa su nessuno – conclude Mazzarri – vogliamo fare piu’ punti possibile e poi alla fine tireremo una linea e vedremo dove siamo arrivati. Sono fiducioso per la fine del campionato”.

Un faccia a faccia con la sua Curva. A testa alta, senza timore di essere contestato. Al termine di Roma-Napoli, mentre i tifosi romanisti fischiavano e gridavano ”Luis Enrique lo dovete mandare via” Francesco Totti, da vero capitano, ha cercato il dialogo con i supporter giallorossi. Li ha ascoltati nelle loro opinioni piu’ contrastanti, mentre qualcuno intonava il coro ”C’e’ solo un capitano”. Tutto il resto della squadra lo ha accompagnato, tranne Heinze e Bojan, ma a spiegare il motivo della loro assenza e’ lo stesso spagnolo. ”Ero lontano non ho capito cosa accadeva – ha ammesso Bojan a Sky – e con Heinze sono rientrato nello spogliatoio. E’ la prima volta che capita altrimenti sarei andato”.        Il Totti mediatore e’ piaciuto al direttore generale Franco Baldini che ha spiegato che i giocatori ”ci hanno messo la facciae si sono presi quello che meritavano, fischi e applausi”. Primo tra tutti il capitano giallorosso.  ”Totti ha carisma e personalita’ tale… Non si puo’ dire nulla su di lui e il suo comportamento. Totti un giorno, il piu’ lontano, dovremo farne a meno, ora e’ troppo importante”, ha ribadito Baldini. I tifosi giallorossi pero’ si aspettavano anche il tecnico. A gran voce hanno gridato ”Luis Enrique dove sta?”. L’allenatore pero’ sotto la curva non si e’ presentato. ”Io non sarei andato. Francesco e’ una parte del cuore della Roma e sa ottimamente quello che deve fare – le parole dello spagnolo -. E’ stato un gesto spontaneo bellissimo, il rapporto tra tifoseria e ragazzi deve essere migliore possibile.  I calciatori hanno bisogno del loro tifo e della loro fiducia”. Diverso invece il ruolo dell’allenatore. ”Io ho il pensiero di cosa significa essere allenatore. Il calcio e’ dei calciatori, penso che nessuno voleva vedermi sotto la curva. Non ci sarei andato neanche se avessi vinto 10 partite consecutive. I festeggiamenti sono dei calciatori e io sono allenatore: prima godevo di tutto questo, adesso no. E nelle situazioni non belle, come questa, per i tifosi di cui capisco la delusione, sarebbe stata un provocazione andare sotto la curva”. Ancora una volta Totti ha ribadito di essere il leader di questa squadra, a prescindere da qualsiasi progetto.