Sanremo. Pupo a Celentano: “Chi ti credi di essere”. Ecco il video

Pubblicato il 15 Febbraio 2012 - 09:39| Aggiornato il 18 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il momento piu’ teatrale e’ stato quello dedicato alla bocciatura del referendum sulla legge elettorale: Pupo dalla platea, Gianni Morandi e Rocco Papaleo hanno inscenato un dialogo a quattro sul concetto del popolo sovrano, un diritto sancito dalla Costituzione, che nel testo di Celentano, e’ stato calpestato dalla decisione della Consulta. Anche Morandi ha pronunciato parole di critica contro la bocciatura e contro l’allontanamento dalla Rai di Santoro. Elisabetta Canalis ha fatto una pallida apparizione, come incerta materializzazione dell’Italia.

Prima dell’attacco alla Germania e alla Francia, un riferimento al martirio di Gesu’, prologo a una denuncia dell’inutilita’ delle preoccupazioni terrene, l’insulto ad Aldo Grasso, le critiche alla Merkel e Sarkozy. Un momento molto lungo, concepito come se le canzoni fossero un premio per chi ascoltava il sermone. Certo quando canta il rock, Prisencolinensinainciusol, Il Forestiero, Celentano e’ irragiungibile ma la musica in un contesto messianico di questo genere non e’ l’elemento determinante, ne’ sembra la sua principale preoccupazione che, come da collaudato copione, e’ quella di entrare a piedi uniti sulle convenzioni, comprese quelle della narrazione televisiva.