“Abbiamo scoperto la particella di Dio”: prima la gaffe, poi l’annuncio al Cern

Pubblicato il 4 Luglio 2012 - 09:31| Aggiornato il 6 Marzo 2013 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Abbiamo scoperto il bosone di Higgs”. Giubilo nella comunità scientifica, un po’ meno al Cern per la gaffe di Joseph Incandela. Ad annunciarlo il 3 luglio in un video, prima della data prevista per l’annuncio ufficiale alla comunità internazionale il 4 luglio, è stato Incandela, portavoce dell’esperimento Cms al Large Hadron Collider. Il video sarebbe apparso sul sito del Cern e rimosso dopo appena poche ore. Ma la gaffe ormai era fatta. Incandela ha svelato in anteprima la più importante scoperta del secolo. Gaffe a parte, il mondo della fisica è stato profondamente scosso. La “particella di Dio”, ipotizzata dal fisico britannico Peter Higgs ben 48 anni fa, è stata finalmente osservata.

I dati, accolti da un applauso fragoroso, sono stati presentati dagli esperimenti Cms, coordinato dall’americano Joseph Incandela, e Atlas, coordinato dall’Italiana Fabiola Gianotti. Entrambi indicano con un margine di errore vicino allo zero che il bosone di Higgs ha dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), ossia pesa fra 125 e 126 volte piu’ di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.

E’ chiamata ‘particella di Dio’ perché grazie ad essa ogni cosa ha una massa e la materia esiste così come la conosciamo. I fisici preferiscono chiamarlo bosone di Higgs, in onore del suo ‘papà’ che nel 1964 ne aveva previsto l’esistenza. Una particella come questa è necessaria: è l’ultimo mattone del quale la fisica contemporanea ha bisogno per completare la principale delle sue teorie, chiamata Modello Standard.

Questo è una sorta di ”catalogo della materia” che prevede l’esistenza di tutti gli ingredienti fondamentali dell’universo così come lo conosciamo. Comprende 12 particelle elementari organizzate in due famiglie: i quark e i leptoni, che sono i veri e propri mattoni della materia (presenti nell’infinitamente grande, come nelle galassie, negli stessi esseri umani come nel mondo microscopico).

Comprende inoltre una famiglia di altre 12 particelle, che sono i messaggeri delle tre forze della natura che agiscono nell’infinitamente piccolo (chiamate forza forte, elettromagnetica e debole). Di queste particelle-messaggero fanno parte i componenti elementari della luce chiamati fotoni, e i gluoni, che sono la colla che unisce fra loro i mattoni della materia, come i quark nel nucleo dell’atomo.

Tutti questi componenti della materia sarebbero inanimati senza una massa: è il bosone di Higgs che li costringe a interagire tra loro e ad aggregarsi. Per questo in una delle descrizioni più celebri paragona il bosone di Higgs ad un personaggio famoso che entra in una sala piena di persone, attirando intorno a sé gran parte dei presenti. Mentre il personaggio si muove, attrae le persone a lui più vicine mentre quelle che lascia alle sue spalle tornano nella loro posizione originale e questo affollamento aumenta la resistenza al movimento. Vale a dire che il personaggio acquisisce massa, proprio come fanno le particella che attraversano il campo di Higgs: le particelle interagiscono fra loro, vengono rallentate dall’attrito, non viaggiano piu’ alla velocita’ della luce e acquisiscono una massa.