Sentinelle famigia tradizionale in piazza, botte e insulti da Bologna a Torino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2014 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Sentinelle famiglia tradizionale in piazza, botte e insulti da Bologna a Torino

Sentinelle famiglia tradizionale in piazza, botte e insulti da Bologna a Torino

ROMA – Dovevano scendere in piazza silenziosamente, leggendo un libro. E’ finita in rissa. Le “sentinelle” ultracattoliche schierate contro il disegno di legge Scalfarotto che propone l’istituzione del reato di omofobia sono scese in piazza, domenica 5 ottobre, in mezza Italia: Napoli, Aosta, Genova, Torino, Bari, Bologna. Proprio qui la protesta è degenerata in scontro vero e proprio tra le “sentinelle”, esponenti di Forza Nuova e giovani dei centri sociali, con manganellate e feriti in piazza Galvani.

A Torino, nelle centralissima piazza Carignano, ci sono stati urla e spintoni, tra “sentinelle” e alcune centinaia di antagonisti dei centri sociali. “Torino non è omofoba. Vergogna”, hanno scandito i ‘contromanifestanti’. La piazza è stata transennata, per il timore di scontri. Si è comunque svolta l’ora di lettura degli ultracattolici.

A Napoli, alcune decine di ragazzi dei movimenti a tutela dei diritti degli omosessuali hanno lanciato uova contro una cinquantina di “sentinelle” senza colpirle. Ad Aosta, la comunità arcobaleno, con in testa l‘Arcigay, ha manifestato con un flash mob insieme a partiti della sinistra e associazioni nella stessa piazza dove c’era il sit-in delle “sentinelle”. Anche in questo caso il cordone ha funzionato.

Duro il commento di Camillo Villagran, responsabile nazionale lgbt (movimento di Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) della Rete della Conoscenza:

“L’istigazione all’odio non è libertà d’espressione. Contestiamo le ‘Sentinelle in piedi’ perché hanno la pretesa di spacciare per scientifica e legittima la loro paura e il loro odio verso gay, lesbiche e transgender. Le “sentinelle” si professano pacifiche ma ciò che rivendicano è il diritto di discriminare e opprimere. Invocano la negazione di libertà per tante e tanti che considerano ‘diversi’ solo perché assolutizzano il modello di ‘normalità’ che sentono di incarnare e che la società propone come tale”.

Bologna (video Repubblica Tv)

Napoli

Torino