Lo sgombero dell’ex-ambasciata somala occupata da 100 migranti raccontata in una video-inchiesta

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 19:20 OLTRE 6 MESI FA

E’ stata sgomberata la notte dell’11 novembre una palazzina, ex sede dell’ambasciata somala in via dei Villini (zona Nomentana a Roma), occupata da anni da oltre cento immigrati somali, rifugiati o richiedenti asilo.

”Lo sgombero ha fatto seguito a un operazione antidroga della Questura di Roma” ha affermato il delegato capitolino alla Sicurezza Giorgio Ciardi. Tutto nasce da un appostamento iniziato nella zona di San Lorenzo: la polizia ha seguito due spacciatori, diretti alla palazzina utilizzata utilizzata da alcuni occupanti come base per lo spaccio di droga.

Il delegato del sindaco ha detto di essere soddisfatto dell’ ”impegno operativo della Questura di Roma guidata da Francesco Tagliente. L’ennesimo colpo inferto a questo traffico illegale – sostiene – è la conferma della bonta’ degli schemi operativi adottati per garantire maggiori livelli di sicurezza alla comunità cittadina”. Ma per i due consiglieri Sel Gianluca Peciola (della Provincia) e Luigi Nieri (della Regione) dopo lo sgombero ”è emergenza umanitaria. Si tratta – spiegano – di persone a cui è stato riconosciuto il diritto di asilo e che godono della protezione internazionale. Centoventi migranti dunque, in larga parte in possesso di regolari documenti, che sono stati buttati in strada senza che nessuno, a partire del Comune di Roma, si prenda cura di loro”.

Ed Eleonora Troiani, una rappresentante dell’associazione per la tutela dei diritti degli immigrati Somebody che si sta occupando del caso, aggiunge: ”Hanno sgomberato tutti, persone che non c’entravano niente con l’operazione della polizia e che ora non sanno dove andare. L’ex ambasciata somala da anni era la loro casa, e non per volonta’ loro ma per la mancanza di alloggi e di accoglienza dovuta dallo stato italiano ai rifugiati. Ora tutti aspettiamo risposte”.

Articolo 21 ha realizzato una video-inchiesta sullo sgombero dal titolo “I fantasmi dell’ambasciata somala senza più un tetto” visibile qui di seguito in cui gli autori spiegano: “L’obiettivo della nostra inchiesta era naturalmente quello di denunciare una situazione inaccetabile, nella speranza che questa venisse sanata. Ma il risultato non può essere di certo quello di un peggioramento delle condizioni di questi rifugiati. Per questo facciamo appello a tutti i media e soprattutto alle isituzioni preposte, affinché si intervenga al più presto”.