Siria: video shock, oppositore sepolto vivo

Pubblicato il 27 Aprile 2012 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA

BEIRUT – Sepolto vivo, in piedi, interratto in una fossa, con la terra che pian piano ricopre la bocca e l’intera testa, fino a togliergli il respiro e a troncare l’ultima sillaba della preghiera rivolta a Dio: è successo a un siriano, ucciso in questo modo barbaro da altri siriani, che appaiono in divisa. Attivisti anti-regime hanno postato su internet nelle ultime ore il raccapricciante video amatoriale, la cui autenticità non può essere verificata in maniera indipendente e che mostra il capo di un uomo bendato infilato in una fossa e ricoperto di pietre e terra fino al mento. Attorno a lui si riconoscono gambe di militari, in divisa mimetica, alcuni con in braccio una pala con cui ricoprono pian piano il capo della vittima. Le voci fuori campo accusano l’uomo, di cui si odono solo lamenti e preghiere a Dio, di essere “un cane” e di “aver inviato video al Jazira e ad al Arabiya”, le tv panarabe accusate dalle autorità siriane di far parte del complotto straniero teso a far cadere il regime.

I militari di cui si odono le voci affermano che l’uomo è di Qseir, cittadina a sud-ovest di Homs, vicina al confine col Libano. La didascalia degli attivisti che appare all’inizio del filmato indica che il video è stato girato nei pressi di Qseir dagli stessi militari governativi.

Come accaduto in passato nel caso di altri video amatoriali effettuati dagli stessi membri delle forze lealiste siriane e che documentano violazioni dei diritti umani compiuti a danni di attivisti o semplici civili, le fonti anti-regime affermano che alcuni militari e agenti di Damasco riprendono le scene incriminate con i cellulari e poi contrabbandano i filmati, in alcuni casi in cambio di denaro.

Ogni volta che le forze governative siriane sono state accusate, tramite filmati analoghi, di aver compiuto pesanti crimini contro civili, i media ufficiali attribuiscono alle tv panarabe la responsabilità di aver artefatto i video, allestendo speciali set di ripresa a Doha, in Qatar, in Arabia Saudita o in Israele.