Usa, campagna per Obama? Polemiche sullo spot Chrysler con Clint Eastwood

Pubblicato il 7 Febbraio 2012 - 13:29| Aggiornato il 11 Febbraio 2012 OLTRE 6 MESI FA

DETROIT – Clint Eastwood in primo piano, lo spot è quello della Chrysler ed è andato in onda durante il Superbowl, l’evento televisivo per eccellenza negli Usa. L’attore e regista parla di “Un Paese tornato a lottare che non può essere steso da un solo pugno”. Parla anche di un “secondo tempo”. Un secondo tempo dell’America? Un secondo tempo per il suo presidente, che fuor di metafora può intendersi come un auspicabile secondo mandato? Proprio per l’eventuale doppio senso in chiave politica la pubblicità non è passata inosservata ai commentatori politici. Da Fox News al Wall Street Journal non è sfuggita l’analogia con il discorso sullo stato dell’unione pronunciato proprio da Obama un paio di settimane fa.

Eastwood parla di un “secondo tempo che sta per cominciare”, “Detroit ha dimostrato che la possiamo fare. Ciò che vale per lei vale anche per tutti noi”. La casa automobilistica si difende dicendo che il riferimento al secondo tempo è al turnaround aziendale che nell’arco di due anni ha portato l’azienda automobilistica dalla bancarotta all’utile. Anche grazie ai prestiti concessi dal governo Obama. Il numero uno di Chrysler, Sergio Marchionne, respinge ogni accusa: “Zero contenuti politici, è solo una pubblicità. Il messaggio è universale e neutrale, spero non venga utilizzato come argomento nei dibattiti politici”.