Tav: due ore di guerriglia della notte, 6 feriti nelle forze dell’ordine

Pubblicato il 29 Luglio 2011 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, 29 LUG – E’ di sei feriti fra le forze dell’ordine il bilancio di circa due ore di guerriglia alla quale hanno dato vita, nel corso della notte tra il 28 e il 29 luglio, circa 200 manifestanti che hanno attaccato il cantiere della linea ferroviaria ad alta velocita’ Torino-Lione, alla Maddalena di Chiomonte (Torino).

I feriti sono un dirigente e tre agenti di Polizia, un maresciallo dei Carabinieri e un agente della Guardia di finanza, colpito a un piede da una bomba carta e trasportato in ospedale.

I contestatori, secondo la questura aderenti all’area antagonista, di matrice autonoma e anarchica, la maggior parte dei quali con il viso coperto, indossando caschi e maschere antigas, hanno lanciato pietre, biglie metalliche, bulloni, petardi, bombe carta, fumogeni e fuochi d’artificio. La Polizia ha risposto con getti d’acqua degli idranti e lanco di lacrimogeni.

L’autostrada A32 Torino-Bardonecchia e’ rimasta chiusa per tutta la durata dei disordini ed e’ stata riaperta al traffico intorno alle 3, al termine delle operazione di bonifica e la rimozione di pietre e altri oggetti dalla carreggiata.

Il cantiere e’ stato attaccato da due lati: l’area archeologica e la zona sottostante il viadotto Clarea dell’autostrada A32. Proprio in questa zona, un gruppo di manifestanti ha tentato – senza riuscirci – di forzare la recinzione dell’area agganciando la rete con un arpione: le forze dell’ordine hanno allontanato il gruppo utilizzando idranti e lacrimogeni e hanno poi reciso il cavo metallico dell’arpione.

Nei boschi intorno al cantiere, sono divampati vari roghi – secondo la Questura – di origine dolosa. Sassaiole e lanci di petardi contro le forze dell’ordine si sono avuti anche nella fase di deflusso e allontanamento dei manifestanti dal cantiere.

Contemporaneamente ai disordini, infine, circa un centinaio di abitanti della Val Susa che contestano la realizzazione della ferrovia ad alta velocita’ hanno dato vita a un presidio di protesta di fronte alla centrale elettrica di Chiomonte.

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