Torino, Fassino contestato al corteo del primo maggio. La polizia carica

Pubblicato il 1 Maggio 2012 - 10:27| Aggiornato il 2 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Piero Fassino (lapresse)

TORINO – Il corteo del primo maggio a Torino, si e’ aperto con una contestazione al sindaco Piero Fassino da parte di alcuni giovani del centro sociale Askatasuna.

Il sindaco stava muovendo i primi passi in prima fila, quando dei giovani hanno iniziato ad inveire tentando di entrare nel corteo per avvicinarsi a lui. E’ subito intervenuta la polizia che li ha fisicamente bloccati. E’ esplosa anche una bomba carta, e dopo un momento di tensione, quattro giovani sono stati accompagnati in questura.

Il corteo, che vedeva in prima fila, accanto al sindaco Fassino, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Placido, il consigliere regionale Giampiero Leo (unico esponente del centrodestra), e’ poi proseguito per via Po, diviso, praticamente, in due tronconi.

Un centinaio dei giovani dei centri sociali e’ infatti riuscito ad infilarsi nel corteo, poco dietro le istituzioni, e un fitto cordone di agenti antisommossa si e’ messo davanti a loro per isolarli, pur permettendo loro di sfilare. I contestatori hanno preso di mira, in particolar modo, il sindaco Fassino con violenti slogan contro di lui.

”Ogni Primo Maggio abbiamo avuto delle contestazioni, l’importante sono le migliaia di persone che stanno qui dietro gli striscioni, io sto bene”, ha commentato Fassino.

CARICHE DELLA POLIZIA – Alla fine del comizio e del corteo del primo maggio a Torino, un gruppo di circa 400 persone, tra antagonisti, giovani dei centri sociali, No Tav hanno raggiunto il Comune di Torino in segno di protesta contro l’ amministrazione ed il sindaco, gia’ contestato nella mattinata. Con l’uso di una scala, montata su un furgone davanti al Municipio, dei manifestanti sono saliti sul balcone issando uno striscione con la scritta ”Liberi tutti” e infilando una bandiera bianca con la scritta No Tav su un pennone vuoto. Subito sono intervenute le forze dell’ordine che hanno proceduto a togliere striscione e bandiera. C’e’ stata anche una carica degli agenti (la seconda della giornata, dopo quella ad inizio corteo) mirata ad allontanare i manifestanti. Attualmente e’ rimasto davanti al Comune un piccolo gruppo di qualche decina di antagonisti.

Altro momento di tensione, fortunatamente risoltosi senza particolari incidenti, si e’ verificato poco prima, quando la coda del corteo, con i militanti del Partito Democratico, stava entrando in piazza San Carlo, a comizio gia’ finito. Un gruppo di autonomi e di anarchici ha tentato di non farli entrare nella piazza: ne’ e nato un breve parapiglia, con calci e pugni, terminato, per quanto appreso, senza feriti, grazie anche al repentino intervento del servizio d’ordine del partito.