Totti infiamma il derby di Roma: “Reja? E’ un portafortuna”

Pubblicato il 14 Ottobre 2011 - 19:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Capitano, calciatore, comico. E’ il fattore ‘c’ di Francesco Totti. Non riconducibile alla fortuna, bensi’ alla capacita’ di essere uno e trino nel momento in cui interrompe il prolungato silenzio che tanto rumore aveva provocato nell’ultimo periodo. E cosi’, a pochi giorni da un derby che non lo vedra’ in campo a causa di un infortunio muscolare, il numero 10 della Roma ritrova la parola dispensando giudizi, stoccate, battute a tutto campo tra serio e faceto.

A strappare sorrisi sono in primis i riferimenti alla stracittadina di domenica sera allo stadio Olimpico. ”Per me e’ sempre una partita differente, speciale – confessa Totti -. Certo, per noi vincere per la quinta o sesta volta non cambia niente. Chi sara’ l’uomo derby? Reja… e’ un portafortuna”. Il riferimento e’ ovviamente ai quattro confronti consecutivi persi dal tecnico della Lazio da quando siede in panchina. E la verve del capitano non risparmia nemmeno l’aquila Olympia, simbolo e mascotte dei cugini: ”Cosa ne penso del fatto che non potra’ volare? Meglio che non rispondo senno’ mi arrestano. Andasse al mare a farsi un giro, coi gabbiani, tanto sono la stessa cosa”.

Archiviato il capitolo derby, ci sono poi quelli piu’ seri legati ai rapporti con la proprieta’ americana, con la nuova dirigenza e l’allenatore Luis Enrique. ”Prima che arrivassero, mi sembrava una cosa da fantascienza, gli americani a Roma – spiega Totti -, poi ho conosciuto persone vere. Col presidente DiBenedetto ho avuto una breve chiacchierata, solo che lui parlava italiano e io inglese – scherza ancora -. Ho capito che gli americani vogliano fare grandi cose, una grande squadra”.

Insomma, un progetto vincente che per affermarsi avra’ pero’ bisogno di tempo: ”Serviranno 5 anni, forse anche di piu’ – ammette -. Lo scudetto? Non ci interessa, fa parte della ‘zona nord’ ma possiamo dire la nostra. Anche perche’ tra 5 anni io non ho piu’ il contratto quindi o me lo rinnovano o dobbiamo vincere prima”. Oppure, terza via, dovra’ festeggiare i futuri successi senza scarpini, in giacca e cravatta: ”E’ scritto nel contratto, ho cinque anni da dirigente, poi se mi mettono in guardiola o da qualche altra parte non lo so, pero’ ho la possibilita’ di lavorare con loro”. E ‘loro’ sono i nuovi proprietari e dirigenti, quelli che hanno preso il posto della vecchia dirigenza con la quale Totti ricorda di essere ”cresciuto”. ”Con Rosella Sensi, Prade’, Conti, avevo un rapporto che va oltre il calcio, abbiamo condiviso gioie e dolori, difficilmente li dimentichero’. I nuovi sono tutte persone serie con le quali pero’ non avro’ il rapporto che avevo con gli altri”.

Colpa forse anche di un feeling che ha stentato parecchio a decollare. Dall’intervista di Baldini (in cui defini’ Totti ‘pigro’) alle parole di Sabatini (”il caso-Totti sta uccidendo la Roma”), sono stati diversi i momenti in cui si e’ rischiata la rottura. ”Ci sono rimasto male, ma ognuno e’ libero di esprimere il proprio pensiero – ammette il numero 10 -. Quando Baldini arrivera’, spieghera’ cosa voleva dire, ma io gia’ l’ho accantonato per il bene della Roma. Speriamo di poter rivincere assieme”. Meno tenero nei confronti del direttore sportivo: ”Cosa mi ha ferito di piu’? Sentire che ero il male di questa squadra. Spero di non essere mai un problema per la Roma, anche perche’ ho sempre cercato di dare qualcosa in piu’ per questa squadra e questa citta’ ”.

”Le parole uscite mi hanno dato fastidio – continua -, poi ho avuto un chiarimento col direttore perche’ o non ci capivo niente io o mi stavano prendendo in giro loro. Ho chiesto quale fosse la verita’ sul mio conto, se veramente facevo parte del progetto e me lo hanno confermato. E fortunatamente sono cambiate tante cose”. Anche perche’ Totti continua ad avere una gran voglia di giocare e segnare con la maglia della Roma: ”Ibrahimovic e Cassano sono stanchi? Sara’ l’aria del nord… Io ho un’altra idea: il calcio mi ha dato tutto, e’ la mia passione e se sto bene fisicamente e mentalmente voglio divertirmi e giocare fino a 40 anni. Quando vedro’ che non ce la faro’ piu’ gettero’ la spugna, ma in questo momento non ci penso minimamente. Se non mi cacciano via, io resto”. Per indossare ancora quella fascia da capitano che in futuro dovrebbe finire al braccio di De Rossi, rinnovo permettendo. ”La sua intenzione e’ rimanere alla Roma a vita – dichiara Totti -. Spero che possa firmare il prima possibile, questa cosa e’ andata avanti oltre il dovuto”.