L’ultimo viaggio della Discovery: lo shuttle va in pensione

Pubblicato il 25 Febbraio 2011 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

CAPE CANAVERAL (FLORIDA,STATI UNITI) – E’ stato un addio spettacolare, quello del Discovery, il piu’ anziano dei tre shuttle ancora in servizio. Partita dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida), la navetta ha festeggiato con un lancio perfetto la missione Sts 133, l’ultima della sua lunghissima carriera. Entrata in servizio nel 1984, ha giocato un ruolo decisivo nella costruzione della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) e adesso corona il suo contributo portando su l’ultimo componente della parte non russa della stazione orbitale: il modulo Leonardo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Nella stiva del Discovery c’e’ anche un passeggero insolito. Si chiama Robonaut 2 ed e’ il primo robot umanoide progettato dalla Nasa e dalla General Motors per aiutare gli astronauti nel lavoro sulla Stazione Spaziale e, in futuro anche nelle passeggiate spaziali, fino all’esplorazione di Marte. Il lancio, che ha radunato una folla di spettatori da record, e’ avvenuto dopo numerosi rinvii che hanno fatto accumulare piu’ di tre mesi di ritardo per scoperta di quattro crepe nel serbatoio principale della navetta.

I tecnici hanno lavorato giorno e notte, ma alla fine tutto e’ stato risolto e il Discovery ha affrontato in piena efficienza la sua 39/ma e ultima missione. Il Discovery e’ la navetta che ha portato in orbita il piu’ celebre dei telescopi spaziali, Hubble, e che ha rotto il ghiaccio dopo i disastri del Columbia, nel 1986, e del Challenger, nel 2003. In questa sua ultima missione non poteva non essere accompagnata un equipaggio di veterani. Tutti e sei i componenti, cinque uomini e una donna, hanno al loro attivo almeno un volo. Sono il comandante Steve Lindsey, il pilota Eric Boe e gli specialisti di missione Al Drew, Steve Bowen, Mike Barratt e Nicole Stott.

Dopo il Discovery altri due shuttle partiranno prima che il programma vada in pensione: il prossimo 19 aprile sara’ la volta dell’Endeavour, con l’astronauta europeo Roberto Vittori, e in estate l’Atlantis dovrebbe essere l’ultimo shuttle a volare. Dalla Stazione Spaziale ha salutato il lancio del Discovery e del suo equipaggio il benvenuto dell’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli: ”benvenuti nello spazio! Raddoppiamo il numero degli umani extraterrestri!”.

Tra due giorni, quando lo shuttle si aggancera’ alla Iss, li accogliera’ insieme agli altri cinque membri dell’equipaggio della stazione orbitale. A bordo saranno quindi in 12 e avranno molte cose da fare. Innanzitutto dovranno agganciare il modulo pressurizzato permanente (Pmm) Leonardo al Nodo 1 della stazione orbitale, chiamato Unity e in quel momento l’Italia sara’ l’unico Paese europeo ad avere un suo modulo sulla Iss. Realizzato dall’Asi e costruito in Italia dalla Thales Alenia Space, Leonardo e’ in grado accogliere esperimenti, attrezzature e materiali di supporto al lavoro degli astronauti per i dieci anni almeno che la Stazione Spaziale ha davanti a se’.