VIDEO YouTube – Montebello, leggenda del fantasma di Azzurrina, bimba che piange

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 18:15 OLTRE 6 MESI FA
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La leggenda del fantasma di Azzurrina

RIMINI – La leggenda del fantasma di Azzurrina, la bambina che piange in eterno. Siamo nel Castello di Montebello, comune di Poggio Torriana, in Provincia di Rimini. Il luogo è legato alla leggenda del fantasma di Azzurrina, bambina scomparsa nel XIV secolo in condizioni misteriose. Guendalina, questo il suo vero nome, era figlia del feudatario Ugolinuccio (o Uguccione). Era albina e si dice che, per proteggerla dalle accuse di stregoneria, i suoi genitori la tenessero rinchiusa nel castello, sorvegliata da guardie.

Sua madre provò a tingerle di nero i bianchissimi capelli, ma il risultato fu che la sua chioma divenne mezza azzurra: da qui il suggestivo soprannome. Era il 21 giugno del 1375, solstizio d’estate, la bimba stava giocando con una palla di pezza sotto gli occhi delle guardie. Ad un certo punto, nel tentativo di recuperare il giocattolo caduto giù per le scale, corse fino alla ghiacciaia del castello, poi cadde e sparì. Le guardie sentirono un urlo, ma una volta giunti sul posto, non trovarono nessuna traccia della piccola. Si era smaterializzata.

La leggenda narra che ogni cinque anni, proprio durante la notte del solstizio d’estate, nel castello riecheggiano suoni inquietanti, che gli appassionati di eventi paranormali ricollegano al fantasma di Azzurrina. Il castello è infatti diventato un luogo assai frequentato da ricercatori e parapsicologi, che cercano di studiare a fondo il caso, servendosi di sofisticate apparecchiature. Ai turisti in visita alla Rocca vengono fatte ascoltare tutte le registrazioni effettuate. Come si legge sul sito ufficiale del castello di Montebello:

“Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci né più né meno che vento e pioggia nel temporale”.