VIDEO YouTube. Rapinavano gioiellerie a Giugliano (Napoli): arrestati “Bonnie e Clyde”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2015 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Rapinavano gioiellerie a Giugliano (Napoli): arrestati "Bonnie e Clyde"

Rapinavano gioiellerie a Giugliano (Napoli): arrestati “Bonnie e Clyde”

NAPOLI – Lei rapinava gioiellerie in calze nere velate e scarpe con tacco da 12 centimetri, spalleggiata dal suo complice. Si tratta di una moderna versione in salsa napoletana di’Bonnie and Clyde’. In realtà, mostra un video che fa parte degli elementi di prova raccolti, i due erano componenti di una banda specializzata raggiunta, dopo indagini dei carabinieri, da 7 misure cautelari in carcere o ai domiciliari emesse dal gip del tribunale di Napoli Nord per rapina aggravata, porto e detenzione di armi, ricettazione. I militari dell’Arma hanno infatti ricostruito tutta la ‘filiera’ criminale, individuando anche chi ‘piazzava’ i gioielli rapinati e i fiancheggiatori dell’organizzazione.

Cinque persone sono in carcere e due sono ai domiciliari. Le indagini sono cominciate proprio con la rapina del 29 marzo 2014 in cui “Bonnie e Clyde” sono stati immortalati dalla telecamere della vidosorveglianza, lei in shorts e tacco 12; fingendosi clienti, i rapinatori hanno compiuto una razzia in una gioielleria a Giugliano. Il ricettatore della banda era un gioielliere di Pozzuoli, che ha ‘smistato’ preziosi rubati per 250mila euro, dicono le indagini dei carabinieri. Una persona era stata già arrrestata in flagranza di reato. I provvedimenti restrittivi, sottolinea una nota del procuratore aggiunto Domenico Airoma, “ha impedito che il gruppo potesse pianificare analoghe azioni delittuose”.

Per la rapina commessa ai danni della gioielleria “Platinum” di Giugliano, nel Napoeltano, la banda utilizzò come base logistica una casetta di legno, con annesso pollaio, all’interno di un appezzamento di terreno di proprietà di uno degli indagati, Giuliano Tesone. Da qui, in sella ad uno scooter guidato da un complice, partì Angela Piscopo, la “Bonnie” in shorts e tacco 12 la mattina del 29 marzo 2014. E’ stata la donna stessa a raccontarlo agli investigatori nel ricostruire quell’episodio, alla quale prese parte con il conducente del mezzo, “Clyde”, e i fratelli Tommaso e Fabio Frascogna, di Mugnano, secondo gli inquirenti gli organizzatori della banda.

Questi due, dopo avere assistito all’esterno, seduti in una Fiat 600, al colpo, si rividero di nuovo con Angela Piscopo nella casetta di legno e presero in consegna il bottino del valore di circa 250mila euro, per rivenderlo al ricettatore, un altro gioielliere, Tommaso Donnarumma, pregiudicato, ritenuto vicino a un clan della zona di Pozzuoli. La base logostica, che si trovava in localita’ Fondo Miraglia, a pochi passi dal cimitero di Giugliano, come hanno accertato le indagini dei carabinieri, veniva usata anche dagli altri componenti della banda. Al momento della spartizione dei proventi della rapina nacque anche una controversia tra i fratelli Frascogna e altri due complici. E fu necessario un summit nell’abitazione di Vincenzo Fabio Poziello, ai vertici nell’organizzazione, che era ai domiciliari, tra Fabio e Tommaso Frascogna e Antonio Miraglia, “coadiuvatore” di Poziello. Il video pubblicato da Pupia Campania.