Vitelli annegati e bastonati: video Lav negli allevamenti della bufala campana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2014 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA
Vitelli annegati e bastonati: video Lav negli allevamenti della Bufala campana

Vitelli annegati e bastonati: video Lav negli allevamenti della Bufala campana

ROMA – Vitelli strappati alle madri e lasciati annegare nel fango, presi a bastonate, prelevati brutalmente con le pale del trattore. Un video pubblicato dalla Lav mostra le crudeltà verso gli animali, in particolari i vitelli maschi che non “servono” nella produzione della mozzarella di bufala, in una cinquantina di allevamenti tra Caserta e Salerno. Due anni di indagini e riprese per realizzare questo video di 3 minuti.

“Secondo le nostre stime  – dice un comunicato Lav – ogni anno vengano uccisi senza controllo circa 70mila vitelli maschi, la cui carne è ritenuta di scarso interesse economico. Il dato è una stima al ribasso a cui siamo arrivati incrociando, anche con la collaborazione di veterinari, il numero dei bufalini maschi presenti negli allevamenti e quelli macellati. Solo una minima parte dei vitelli maschi, infatti, viene lasciata vivere, a scopo riproduttivo o per essere destinata al consumo di carne, insignificante in Italia”.

Gli allevatori si difendono e puntano il dito contro alcuni allevamenti che non rispettano la legge:

“Le immagini diffuse dalla Lav non sono affatto belle e rappresentano un danno a tutta la categoria. I protagonisti di questi comportamenti illegali devono essere individuati e denunciati e chiediamo alla Lav di segnalarci i nominativi– risponde Angelo Coletta, direttore dell’Associazione nazionale specie bufalina – Ma non è giusto che le attività discutibili di pochi gettino discredito sull’intera categoria. La prassi dell’allevamento della bufala è tutt’altro. E i vitelli maschi fanno parte della produzione esattamente come le bufale. Vengono avviati alla macellazione oppure alla riproduzione. La carne di bufala, oggi come oggi, ha un suo mercato e quindi è stupido e antieconomico non macellarli come prevede la legge”.