Wsj: “Merkel chiamò Napolitano e chiese la testa di Berlusconi”

Pubblicato il 30 Dicembre 2011 - 12:01 OLTRE 6 MESI FA

3 novembre: Merkel e Berlusconi al G20 di Cannes (Lapresse)

ROMA – Angela Merkel chiamò Giorgio Napolitano e gli disse che Berlusconi se ne doveva andare o se no avrebbe messo a rischio l’Euro. E con un colpo d’anca la cancelliera, quellla che con una certa preveggenza Berlusconi definì “una culona inchiavabile”, disarcionò il Cavaliere. A rivelarlo è stato il Wall Street Journal, in un dettagliato articolo in cui i giornalisti Marcus Walker, Charles Forelle e Stacy Meichtry dicono di aver consultato oltre due dozzine di fonti, fra politici e leader europei.

Secondo la ricostruzione, la cancelliera tedesca avrebbe chiesto espressamente di sostituire Berlusconi con un altro premier, per evitare che l’avvitamento della tempesta finanziaria che stava colpendo pesantemente il nostro Paese facesse crollare l’economia europea. Parole testuali, dall’articolo del Wsj: la Merkel era preoccupata che Berlusconi non riuscisse a portare a termine le riforme drastiche necessarie all’Italia. Nella telefonata, il cancelliere tedesco ringraziava in anticipo Napolitano per tutto quello che avrebbe fatto “nei suoi poteri”. Era fine ottobre, Berlusconi si è dimesso il 12 novembre dopo essere andato sotto alla Camera.

Uno scoop? Non tanto poi. Perché il Corriere della sera del 22 ottobre e il Fatto Quotidiano del 23 ottobre segnalano una telefonata di una scettica Merkel a Napolitano.

Ma torniamo alla ricostruzione del Wall Street Journal e alla Merkel preoccupata per l’incapacità di Berlusconi di far fronte alla crisi italiana, crisi che avrebbe potuto travolgere l’Europa e la Germania. Ricordiamo che la Merkel e Sarkozy hanno preso in giro pubblicamente Berlusconi, sorridendo in maniera complice durante una conferenza stampa a Bruxelles. Berlusconi che poi al G20 di Cannes fu snobbato e isolato da tutti gli altri leader.

Napolitano avrebbe risposto che non era rassicurante il fatto che Berlusconi fosse sopravvissuto a un voto di fiducia con soli pochi voti di scarto. La Merkel ringraziò il presidente della Repubblica invitandolo a far qualsiasi cosa in suo potere per promuovere le riforme.

Napolitano avrebbe recepito il messaggio chiamando nei giorni successivi i responsabili dei vari partiti per verificare se fossero disponibili a sostenere un nuovo governo. La pressione della Germania sui vari esponenti politici sarebbe poi stata decisiva in tal senso.

La telefonata, scrive il Wall Street Journal, sarebbe avvenuta dopo che Nicolas Sarkozy era andato dall’allora presidente della Bce, Jean Claude Trichet, per chiedergli di aiutare i Paesi in difficoltà acquistando titoli di stato. Questo tipo di politica economica era sempre stato osteggiato dalla Germania.

Puntuale è arrivata la smentita di Giorgio Napolitano: “Nella telefonata non venne posta alcuna questione di politica interna italiana, né tanto meno (la Merkel, ndr) avanzò alcuna richiesta di cambiare il premier”.

Smentita presidenziale a parte, nel suo piccolo il sito Dagospia aveva anticipato di molto il più blasonato giornale americano. Nel suo articolo del 10 novembre, dal significativo titolo “La vendetta della culona inchiavabile”, Dagospia scriveva:

Forse un giorno qualcuno ci spiegherà se l’ex-comunista del Quirinale, il più amato dagli italiani, ha fatto tutto da solo, oppure se per abbattere il Muro di Arcore si è servito di qualche consigliere occulto. Questa è materia per gli storici, ma di sicuro l’inquilino del Colle ha giocato la partita a scacchi più eccellente della vita e in perfetta sintonia con la massaia di Berlino, Angela Merkel. Nessun membro dello staff del Presidente e nessun corazziere arriverà mai a confermare questa tesi, ma non c’è dubbio che la Cancelliera, dileggiata dal Cavaliere libertino con gesti ed epiteti volgari, è stata l’ispiratrice del blitz che può portare Mario Monti a Palazzo Chigi.