YOUTUBE Arresto Salah, il blitz con sparatoria a Molenbeek

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Arresto Salah, il blitz con sparatoria a Molenbeek

Arresto Salah, il blitz con sparatoria a Molenbeek (foto Ansa)

BRUXELLES – Ecco il video amatoriale ripreso davanti all’abitazione di Rue des Quatre-Vents a Bruxelles, dove è stato arrestato Salah Abdeslam, uno degli attentatori di Parigi dell’11 novembre. Nel video si vede un uomo in fuga uscire dalla casa e si sentono esplodere degli spari. Secondo il sito della tv belga Rtbf.be, l’uomo del video potrebbe essere Salah o il suo complice.

La corsa di Salah Abdeslam, ricercato numero uno per le stragi di Parigi del 13 novembre, è finita dove tutto è iniziato, nel quartiere Molenbeek di Bruxelles. Il giovane terrorista francese naturalizzato belga ma di origini marocchine è stato catturato vivo dalle forze speciali, che gli hanno sparato a una gamba per bloccarlo mentre cercava di fuggire.

Dopo la sparatoria di martedì a Forest tutto è precipitato, e insieme a lui è caduto nella ragnatela degli inquirenti anche un altro complice con falsi documenti che era già stato intercettato in sua compagnia in Germania. Più le tre persone della famiglia dell’appartamento in rue des Quatre-Vents in cui si era nascosto.

Ad annunciare ufficialmente ‘la cattura del secolo’ sono stati il premier belga Charles Michel e il presidente francese Francois Hollande insieme, a siglare la ritrovata cooperazione dopo le tensioni ma, soprattutto, il sospiro di sollievo tirato sia a Bruxelles che a Parigi.

La svolta è arrivata, inaspettata, martedì quando la polizia ha suonato, senza saperlo, alla ‘porta giusta’ dell’appartamento della rue du Dries a Forest: era proprio in quell’abitazione (che secondo gli investigatori avrebbe dovuto essere vuota) che si nascondeva Salah Abdeslam insieme ai due uomini che, sotto falsa identità, sono stati coinvolti nella logistica degli attentati di Parigi. Mohamed Belkaid, algerino, 35 anni, rimasto ucciso dai tiratori scelti, non era infatti nient’altro che il ricercatissimo sotto falso nome di Samir Bouzid che Salah era andato a recuperare in auto in Ungheria, dove era probabilmente arrivato mimetizzato in mezzo ai migranti siriani.

Controllato in Austria insieme a Salah e un altro uomo sotto il falso nome di Soufiane Kayal, è anche la persona registrata dalle telecamere di sicurezza in un’agenzia della Wester Union fuori Bruxelles da cui partì il versamento da 750 euro ad Hasna, la cugina di Abdellahmid Abaaoud, prima del raid a Saint-Denis. Il secondo fuggitivo arrestato, dalle false identità di Monir Ahmed Alaaj alias Amine Choukri, anche lui leggermente ferito, era stato controllato in Germania insieme a Salah il 3 ottobre scorso.

E le sue impronte sono state trovate anche nella casa nascondiglio di Auvelais. Nell’appartamento di rue du Dries sono stati ritrovati un falso passaporto siriano a nome di Monir e una falsa carta d’identità belga a nome di Amine. I segnali che il cerchio si stesse chiudendo sono cominciati ad arrivare con le prime fughe di notizie sulla stampa del ritrovamento delle impronte di Salah, forse su un bicchiere, nell’appartamento di Forest. E sull’identità dell’algerino. Appena dopo le 16 a Molenbeek si sono sentiti sparare i primi colpi, le teste di cuoio sono entrate in azione e l’isolato intorno alla rue des Quatre-Vents è stato chiuso. Le forze speciali hanno deciso di anticipare l’operazione di un giorno per non perdere di nuovo le tracce di Salah. A tradirlo una telefonata, dopo la fuga dai tetti di Forest, a una persona che da mesi era stata messa sotto sorveglianza. E, forse, anche una soffiata venerdì mattina alla polizia da un ‘amico’. Tre perquisizioni, granate lacrimogene, spari, poi Salah in giubbotto e cappellino bianco ‘neutralizzato’ sul marciapiede mentre tentava la fuga. E l’incubo finisce.