YOUTUBE Banda portavalori assalta caveau Nuoro. Tutti i nomi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA
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Banda portavalori assalta caveau Nuoro. Tutti i nomi

NUORO – Eccoli in azione presso il caveau della Vigilanza Sardegna a Nuoro nel 2013 alcuni componenti della banda che assaltava i portavalori, sgominata in Sardegna all’alba del 19 marzo 2016.

Sono 20 le persone finite in manette questa mattina nell’ambito dell’operazione denominata “La Sfida”, che ha sgominato un gruppo criminale specializzato negli assaliti ai furgoni portavalori, mentre altri tre sono attualmente ricercati. Le accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. In manette sono finiti i cugini Luca e Sergio Arzu, di Talana, rispettivamente di 43 e 35 anni; Giovanni Francesco Bussu, di Thiesi, 60 anni; Michele Chierchi, di Benetutti, 34 anni; Fabrizio Francesco Crisponi, di Mores, 35 anni; Vittorio Fogu, di Orune, 44 anni; Angelo Lostia, di Olzai, 43 anni; Pietro Paolo Lotto, 48 anni di Villanova Strisaili; Fabrizio Manca, sempre di Villanova Strisaili, 35 anni; Pietro Mereu, 45 anni di Mores; Francesco Monni, 53 anni di Olbia; i fratelli Carlo, Gianluigi e Giovanni Olianas, di 43, 54 e 51 anni tutti residenti a Villanova Strisaili; Gavino Pira, di Gavoi 46 anni; Mario Pirari, 50 anni di Nuoro; Giovanni Salvatore Pirisi, di Sarule, 49 anni; Salvatore Sanna, di Orune, 38 anni; Pasquale Scanu, 40 anni di Bitti; Carmelo Soru, 44 anni di Ovodda.

I criminali sarebbero responsabili del colpo milionario al caveau della Vigilanza Sardegna a Nuoro del 2013, dell’assalto al portavalori di Bonorva dello scorso anno lungo la Statale “Carlo Felice” e dell’assalto fallito a Barbusi, nel Sulcis. I tre fermati a Pavia che avevano già lasciato la Sardegna a bordo di una nave sono i cugini Luca e Sergio Arzu e Angelo Lostia. Altri personaggi stavano per lasciare l’isola. Nel corso delle perquisizioni sono stati recuperati 70 mila euro, due scanner per intercettare le comunicazioni delle forze dell’ordine, dispositivi elettronici per rubare auto e una motosega che sarebbe stata usata per tagliare i portelloni del blindato portavalori.