ROMA – Incendia studio dell’avvocato dopo essere stato sfrattato. Arrestato ristoratore di Roma. L’uomo è accusato di aver dato fuoco, il 18 febbraio, allo studio di un avvocato in via delle Milizie, nel quartiere Prati, per ritorsione per lo sfratto subito.
L’uomo aveva un ristorante nel centro storico di Roma e da tempo aveva un contenzioso legale con la confraternita religiosa proprietaria dei locali. La causa di sfratto intentata nei suoi confronti lo aveva portato in diverse occasioni a minacciare sia i proprietari che lo stesso avvocato che ne curava gli interessi.
Dopo essersi limitato a minacce verbali e telefoniche, l’uomo, un cittadino italiano di 56 anni, aveva deciso di passare alle vie di fatto dando fuoco all’appartamento dell’avvocato.
Mercoledì 30 marzo gli agenti dei Commissariati Prati e Trevi-Campo Marzio, dopo un’articolata attività investigativa, lo hanno arrestato.
L’indagine ha preso avvio a seguito dell‘incendio che aveva reso completamente inagibile lo studio dell’avvocato. Solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco le fiamme erano state contenute e non si erano estese agli altri appartamenti del palazzo.
Già dai primi riscontri gli investigatori avevano accertato la natura dolosa dell’evento, dopo aver trovato sul posto alcune taniche utilizzate per appiccare il fuoco.
L’uomo, tra l’altro, è risultato non nuovo a simili comportamenti. Egli infatti era già stato sospettato di altri due incendi, sempre di natura dolosa, avvenuti nel 2015 nei pressi di piazza della Consolazione. In tali occasioni erano state date alle fiamme alcune auto parcheggiate in strada, risultate di proprietà di residenti della zona con i quali, secondo quanto appurato dalla Polizia, l’arrestato aveva avuto pesanti scontri e dissidi a causa della gestione del suo ristorante.