FIRENZE – Marilyn Manson brucia una Bibbia e tra il pubblico c’è…Raffaele Sollecito. Con atteggiamento da predicatore, braccia levate al cielo, su un pulpito nero decorato con un simbolo similnazista il reverendo Marylin Manson non ha voluto rinunciare, a poche ore dall’arrivo di Papa Francesco a Firenze per partecipare al Convegno Ecclesiale nazionale, ad una delle sue classiche gesta da palco: dare alle fiamme una copia della Bibbia in apertura di quello che è forse il suo più celebre cavallo di battaglia, Antichrist superstar.
Una blasfemia scenica benedetta, come al solito, dagli applausi di migliaia di fan in delirio. Tutto esaurito, all’Obihall il concerto della sulfurea rockstar americana, nel capoluogo toscano che si addormenta nell’attesa della visita del Pontefice. Un live, com’è nella tradizione del ‘Reverendo’ che ha scelto per sé il nome del criminale più odiato d’America, vizioso e diabolico fin dall’incipit: ad aprire le danze, sparati dalle casse come introduzione al live vero e proprio, due stralci di canzoni dedicate a Belzebù, Satan is real, vecchio country dei Louving Brothers, e The Devil is a Lie, uno degli ultimi successi del rapper Rick Ross. Poi l’apertura del concerto vero e proprio, con il singolo dell’ultimo album ‘The Pale emperor’, ‘Deep six‘. Del disco, uscito appena pochi mesi fa, Manson, nella usuale tenuta all black e trucco da zombie, farà soltanto un altro pezzo, Cupid carries a gun.
Il resto della performance è un salto indietro nel tempo, sul groove malato e industriale di Disposable Teens, Mobscene, The dope show, dove Marylin si lancia in terra fremendo come in preda ad un attacco epilettico. Pubblico in estasi sulla mefitica cover degli Eurythmics, Sweet Dreams, che Manson canta issato su altissimi trampoli sostenendosi con gigantesche stampelle nere, e sul ritmo metallico e tribale di The Beautiful people. Fiammeggiante ma breve lo show – appena un’ora e venti – chiuso dal bis Coma White, sporca ballata dedicata ad un altro dei temi cari al Reverendo: l’abuso di droghe.
Una curiosità: tra i tremila assiepati all’Obihall, c’era anche Raffaele Sollecito, il 31enne assolto dall’accusa di omicidio di Meredith Kercher. “Alla grande! non vedo l’ora di esserci”, aveva scritto su Facebook giorni fa postano la foto del biglietto. E Sollecito si è presentato, concedendosi prima del live anche foto con alcuni ragazzi che lo avevano riconosciuto.