YOUTUBE Richetti storpia nome in Aula: Capezzone diventa…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2016 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA
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ROMA – A Montecitorio  i deputati scoppiano a ridere. Ma cos’è successo esattamente? Matteo Richetti, relatore della legge sui partiti in discussione oggi a Montecitorio, rispondendo al deputato Daniele Capezzone ha storpiato il nome, commentando una piccola gaffe. Capezzone infatti, per l’esponente Pd si trasforma in cazzone….

 “Credo sia troppo importante dare risposta alla puntuale e condivisibile riflessione dell’onorevole cazzone… Ehm, Capezzone…”. A queste parole, nella Camera scoppia un brusio a cui seguono delle risate. Ad intervenire è la presidente Boldrini che invita più volte ad andare avanti: “Colleghi…, e su forza… Prego vada avanti deputato Richetti”.
A marzo scorso, il relatore aveva presentato così la sua legge spiegando che si trattava di una norma utile a portare trasparenza e partecipazione per restituire credibilità ai partiti. Scrive l’Ansa:
“Il testo base della legge sui partiti, presentato oggi in commissione Affari costituzionali, garantisce il pieno accesso degli aderenti a informazioni e albo degli iscritti e la trasparenza su procedure, decisioni e finanziamenti”. Lo afferma Matteo Richetti, deputato del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera e relatore della legge ricordando che il provvedimento “elimina la necessità del consenso da parte dei donatori per la pubblicizzazione per gli importi sopra i 15 mila euro, mentre resta il consenso per gli importi inferiori, in ottemperanza al parere del Garante per la privacy”.
“Il testo – prosegue Richetti – prevede, inoltre, una dichiarazione di trasparenza obbligatoria per tutte le liste che vorranno candidarsi, nella quale deve essere reso pubblico chi detiene il simbolo, la modalità di selezione delle candidature e le funzioni degli organismi. Vengono, infine, introdotte sanzioni per tutti i soggetti che non adempiono agli obblighi di trasparenza”. “Ha ragione Cantone”, aggiunge: “contro la corruzione è più utile una buona legge che una riforma del procedimento giudiziario. E questo provvedimento toglie opacità e porta tutto in superficie. E’ una legge che dà garanzie ai cittadini, non ai partiti”.