YOUTUBE Siria, video: “Russia usa bombe al fosforo bianco”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2015 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA
Siria, video denuncia: "Russia usa bombe al fosforo bianco"

Siria, video denuncia: “Russia usa bombe al fosforo bianco”

RAQQA  –  Come gli Stati Uniti a Fallujah, in Iraq, nel 2005, come Israele a Gaza nel 2006, durante l’operazione Piombo Fuso, così oggi la Russia potrebbe aver sparato bombe al fosforo bianco in Siria. La denuncia era stata lanciata nei giorni scorsi da un’organizzazione non governativa e nelle ultime ore è stato anche diffuso in rete un video che mostrerebbe le scie lasciate dalla caduta del fosforo bianco nei cieli sopra Raqqa, considerata roccaforte del cosiddetto Stato Islamico. 

La ong Rete siriana per i diritti umani sostiene però che i raid con quest’arma chimica siano stati effettuati anche in zone della Siria nord-occidentale abitate da civili e non controllate dall’Isis, ma da forze legate ad Al Qaeda. Secondo la organizzazione il fosforo sarebbe stato usato in otto bombardamenti avvenuti il 12 ottobre scorso nella regione di Idlib. Nel raid sarebbe anche stato colpito un panificio e tre civili, tra cui due bambini, sarebbero rimasti uccisi. La zona di Idlib è sotto il controllo di diversi gruppi armati, tra cui alcuni legati ad Al Qaeda, in guerra sia con il governo siriano di Basha al Assad sia a Daesh.

Il fosforo bianco quando viene liberato in aria ed entra a contatto con l’ossigeno produce anidride fosforica, generando calore. L’anidride fosforica reagisce con violenza con tutti quei composti che contengono acqua, li disidrata e produce acido fosforico, bruciando tutto quel che resta del tessuto molle. Sui corpi umani questo processo ha l’effetto di distruggere completamente gli organi, comprese le ossa, che vengono calcificate.

Secondo la Convenzione sulle armi non convenzionali le bombe al fosforo possono essere usate solo a scopo di illuminazione, per spaventare il nemico o per coprire la ritirata delle proprie truppe con la cortina fumogena. Questo, almeno econdo la denuncia della Rete siriana, non sarebbe però l’uso fatto dalla Russia in Siria.