È Vancouver la città più vivibile al mondo. Milano si classifica solo al cinquantesimo posto, ma resta in testa rispetto a Roma, Londra e New York.
La classifica arriva dal Centro Studi dell’Economist che ha realizzato una radiografia di ben 140 città del mondo, utilizzando come criteri per il punteggio i cinque requisiti essenziali: stabilità, cura della salute, cultura e ambiente, educazione e infrastrutture.
La città canadese ha totalizzato un punteggio pari a 98 su un massimo di 100, assicurandosi così il primato di centro urbano più vivibile, mentre la peggiore è risultata essere Harare, in Zimbabwe con appena 37,5 punti.
Fra le città italiane prese in esame sia Milano che Roma che, con i punteggi rispettivamente di 89,5 e 89, si sono piazzate la prima davanti e la seconda dietro Londra (89,2).
La top ten che parte da Vancouver segue con Vienna, Melbourne, Toronto, Perth e Calgary (ex aequo), Helsinki, Ginevra, Sidney e Zurigo (ex aequo). Dalla prima alla decima posizione la vivibilità si abbassa di due punti.
Certo, vanno meglio Parigi (94.8, 17esima) oppure Berlino (posto 22, 94 punti) o Washington (35esima con 91.2) o ancora Madrid, podio n.39 con 90.9. Sorprende la caotica Tokyo al numero 19 con 94.7 e stupisce anche il 54esimo posto per l’ordinata Singapore, con 88.5 punti. Più scontata la posizione numero 56 di Pechino (74.3) e il posto numero 87 riservato a Dubai (71.3 di vivibilità).
Le ultime quaranta classificate sono prevalentemente metropoli asiatiche, indiane o africane, dove «instabilità civile e povertà delle infrastrutture», come recita un passaggio della ricerca, giocano un ruolo fondamentale.
I ricercatori dell’Economist Intelligence Unit concludono che nelle città con oltre 80 punti, lo standard di vita è buono se non addirittura ottimo.