Facebook/ Cercare lavoro con un semplice clic. Oggi il “passaparola” viaggia in rete

Pubblicato il 29 Luglio 2009 - 15:56 OLTRE 6 MESI FA

I media non fanno che parlarne: il “libro delle facce” che si diffonde come una malattia infettiva e che colpisce simultaneamente la collettività degli internauti italiani, da nord a sud della Penisola. Il nostro Paese all’inizio di settembre era il primo nella classifica mondiale per incremento utenti. In un anno si è passati a +961%.

6 milioni e mezzo secondo il garante per la privacy e i dati Eurispes parlano di tre italiani su dieci, oltre 160 milioni di persone nel mondo. A breve anche il correttore automatico di word cesserà di sottolinearlo in rosso.

Tuttavia, se da una parte i numeri di Facebook sono sbalorditivi, dall’altra, assieme agli iscritti, si moltiplicano anche le lamentele e le proteste, tanto che in alcuni luoghi di lavoro il social network è stato bloccato.

Certo, l’uso che si fa della rete è relativo, non bisogna distrarsi, ma si può bloccare nel lavoro un net “work” che genera il lavoro?

Grazie ai milioni di utenti registrati, nello stesso network convivono dirigenti di importanti aziende e disoccupati in cerca di lavoro. Per questo, e non solo, i social network possono essere un valido strumento per trovare un’occupazione, alla faccia delle baronie, delle caste e delle raccomandazioni che in Italia sono ancora la migliore lettera di presentazione da allegare al curriculum vitae.

Oltre a ciò, Facebook ha siglato un accordo con Careerbuilder, fornitore di una piattaforma per indicizzare e categorizzare le offerte di lavoro in modo tale da raggiungere i candidati con un profilo in linea con l’offerta. In questo modo vengono fatte transitare solo le offerte di lavoro profilate secondo gli interessi dell’utente e l’azienda è presente su un social network molto diffuso e conosciuto, ma in maniera mirata.

Dall’altro lato invece il candidato riceve solo le offerte in linea con il suo profilo. In Italia, «il passaparola è ancora il principale canale per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Oltre il 45% delle offerte avvengono con questo strumento, mentre il 30% attraverso l’online – spiega Corrado Tirassa, country manager di Careerbuilder per Italia e Spagna -. Una piattaforma come quella usata da Facebook va vista innanzitutto come il trasferimento su internet del passaparola per trovare lavoro».

Proprio come il canonico “passaparola” non si tratta di una veicolazione delle informazione in modo casuale, ma mirato: «Careerbuilder ha cercato di intercettare questo uso nobile di Facebook – continua Tirassa – partendo da uno studio che mette in luce come i social network siano oggi il principale mezzo con cui i cacciatori di teste, i professionisti della ricerca e selezione e le imprese completano il quadro informativo sulle potenziali candidature».

Non resta che passare parola con un semplice clic e buon lavoro a tutti!