Fiat, Montezemolo/ ”Ora Opel sarebbe il partner ideale, nascerebbe un gruppo molto forte”

Dopo Chrysler, ora l’ingresso in Opel “sarebbe la chiusura del cerchio”. Lo sostiene il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, il quale, secondo l’agenzia Agi, in un’intervista al Corriere della Sera, dice che Opel “per noi sarebbe una straordinaria opportunita’, sarebbero i nostri partner ideali, nascerebbe un gruppo molto forte”.

“Sulle alleanze – aggiunge – il nostro e’ un disegno con obiettivi a medio termine. Azionisti preoccupati, dice? Io ho visto grande soddisfazione e grande appoggio. E’ chiaro che ogni volta che fai un’operazione importante assumi dei rischi. Ma e’ cambiato tutto, nel mondo. La Fiat da sola forse poteva sopravvivere, certo non essere protagonista. Aver anticipato il cambiamento, aver dato il via ai giochi che comunque scompagineranno gli assetti dell’auto mondiale avra’ effetti positivi. Con Chrysler oggi. E con qualcos’altro, spero, nei prossimi mesi”.

E se non andasse Opel? Punterete su Gm, o su Peugeot? “Piano, lasciamo lavorare Marchionne.. Quel che posso dire e’ che noi perseguiamo coerentemente una strategia. E poi vediamo. Sappiamo quali sono le nostre carte: ce le giocheremo”.

Su Chrysler, che definisce “un’operazione-Paese, un orgoglio anche per l’Italia e la sua industria”, Montezemolo confessa: “Proviamo orgoglio e soddisfazione per l’operazione Chrysler e per le parole del presidente degli Stati Uniti. Sappiamo che e’ un’impresa da far tremare i polsi. L’affrontiamo con entusiasmo, ma raddoppiando impegno e lavoro per rafforzare Fiat e risanare Chrysler. E’ un’occasione irripetibile, ma il lavoro duro inizia adesso”.

“L’accordo con Chrysler – dice ancora – ci apre per la prima volta il piu’ grande mercato di consumo del mondo. Perfetto, spero, per i prodotti che abbiamo. Un’auto come la 500 puo’ essere un’icona anche negli Usa”. Poi rassicura Torino e i sindacati: “Nemmeno per un secondo abbandoneremo l’impegno verso Torino, l’Italia, i nostri dipendenti. Non siamo diventati americani: il contrario”.

E sulla crisi si mostra prudente: rischiamo di alimentare facili ottimismi. Credo che sia rallentata la velocita’ della discesa, che i primi segni di risalita ci siano. Ma dobbiamo ancora fare molta attenzione”.

E poi ricorda che con Marchionne, nei giorni caldi della trattativa Chrysler, si parlavano via sms: “Si’, ma io usavo dieci parole, lui mi rispondeva con una. Io mi firmo Luca, lui ‘S.’ Lo stile di uno che per portarci Chrysler non ha dormito per un mese”.

.

Gestione cookie