Petrolio. Russia esporta più barili dell’Arabia Saudita, mentre l’Opec spinge per ridurre la produzione

Pubblicato il 9 Settembre 2009 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

russia petrolioPer la prima volta dopo il crollo dell’Unione sovietica la Russia supera l’Arabia Saudita per esportazioni di petrolio. Un evento storico che in tempi di crisi sembra in controtendenza e piomba sulla scena economica internazionale proprio quando l’Opec cerca di contenere la produzione.

L’export russo è cresciuto di 7,4 milioni di barili al giorno nel secondo trimestre del 2009, secondo i dati ufficiali resi noti dal ministero dell’Energia. Confrontando le cifre dell’International Energy Agency le spedizioni saudite, invece, sono scese a circa 7 milioni di barili al giorno (con un calo di 4,2 milioni, il più importante nella storia dell’Opec).

Il Cremlino non è fra i membri del cartello dei produttori di greggio, ma aveva annunciato tagli all’output che invece non sono avvenuti. In vista dell’esito della prossima riunione, l’Opec ha intenzione di mantenere stabile l’attuale equilibrio di produzione e richiesta dei barili: «Il mercato è in buona forma, è correttamente approvvigionato», annunciano gli analisti.

La partita del greggio però si gioca sulle quote fissate: risulta difficile che la Russia rispetti i parametri dato il margine di eccesso nella produzione che ha incrementato così anche le riserve dei Paesi membri dell’Opec.

Nella guerra dei pozzi, aumentando le esportazioni di petrolio, Mosca ha approfittato della strategia messa a punto dall’Opec per stabilizzare i prezzi: in tal modo il Cremlino ha conquistato punti sul mercato.

«È chiaro che la Russia è stata il Paese che maggiormente ha beneficiato del “sacrificio” arabo», ha spiegato Chris Weafer, dirigente di UralSib Financial Corp.