L’amministrazione Obama ha deciso di evitare nuovi disastri abientali come quelli della marea nera e ha emanato nuove regole di sicurezza per le trivellazioni in acque non profonde. Nuove regole che si vanno ad aggiungere alla moratoria per le trivellazioni in profondità varata dopo l’incidente della Bp nel Golfo del Messico. Intanto il presidente Barack Obama tornerà nel Golfo del Messico lunedì e martedì prossimo.
Le nuove regole emanate dal Minerals Management Service, l’agenzia per lo sfruttamento del petrolio del Ministero dell’Interno, riguardano le trivellazioni in acque più basse di 150 metri sia per l’esplorazione di nuovi giacimenti che per lo sfruttamento di pozzi già esistenti. Sono state decise in risposta alle pressioni crescenti nella zona del Golfo del Messico per la perdita economica e in posti di lavoro dovuta alla moratoria delle esplorazioni petrolifere.
Resta comunque in vigore la moratoria per le trivelle in profondità, come nel caso del pozzo danneggiato dall’affondamento della piattaforma Deepwater Horizon e che dal 20 aprile scorso continua a sgorgare migliaia di barili di petrolio al giorno a 1.500 metri sotto il mare.
L’appello alla fine della moratoria sulle trivellazioni era stato portato ieri in Congresso dalle vedove di due degli undici lavoratori morti nella esplosione della piattaforma: Nathalie Roshto e Courtney Kemp avevano chiesto in una audizione alla Commissione Energia in trasferita in Louisiana di far pagare alla Bp i danni del disastro ma di continuare nello stesso tempo le perforazioni off-shore.
Prima di cominciare nuove operazioni le società petrolifere dovranno certificare di disporre di valvole anti-esplosione funzionanti, di aver condotto almeno due test di cementificazione in pozzi sottomarini e dovranno impegnarsi a seguire nuove procedure per sigillare i pozzi. Gli operatori di trivelle avranno fino al 17 giugno per mettersi in regola e dovranno presentare la documentazione completa entro il 28 giugno pena il rischio di chiusura.
Bp: proventi petrolio per recupero Golfo del Messico. Intanto la British petroleum ha annunciato che donerà i proventi del petrolio, portato in superficie con la manovra di contenimento della marea nera, alla causa del recupero ambientale nella zona del Golfo del Messico. “A Bp preme la protezione dell’ecosistema del Golfo del Messico”, ha detto l’amministratore delegato Tony Hayward in un comunicato: “I proventi della vendita del greggio raccolto dal pozzo Macondo 252 saranno usati a questo scopo”.