SALUTE, RADIOLOGI: NON CI SONO PERICOLI DA BODY SCANNER

Pubblicato il 14 Giugno 2010 - 23:21| Aggiornato il 15 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Per fugare i timori per la salute derivanti dall’uso negli aeroporti dei cosiddetti ‘full-body scanner’, in grado di trovare anche armi e sostanze, come gli esplosivi, che sfuggirebbero ai normali metal-detector la Tsa, l’organismo statunitense che si occupa della sicurezza nei trasporti, ha da tempo sottolineato che quantità di radiazioni necessarie per ‘esaminare’ ogni passeggero sono minime e, dunque, non significative.

Anche gli esperti italiani giudicano il pericolo inesistente. Ora il ministro dell’Interno Roberto Maroni intende utilizzare anche nelle stazioni ferroviarie. Le radiazioni emesse dai cosiddetti ‘body scanner’ sono “radiazioni talmente basse da non risultare pericolose per la salute”, rassicura Alfredo Siani, presidente della Sirm (Società italiana di radiologia).

Nessun pericolo, dunque, per i passeggeri. Attualmente la Tsa ha approvato, per gli aeroporti statunitensi, due differenti tipi di sistemi scanner: la ‘millimiter wawe tecnology’ (tecnologia delle onde millimetriche), che usa onde radio a basso livello posizionate nella parte millimetrica dello spettro delle frequenze. Due antenne rotanti esaminano il passeggero ‘coprendolo’ dalla testa ai piedi con un basso livello di esposizione all’energia Rf (radio frequenza). C’é poi la tecnologia ‘backscatter’ (letteralmente ‘cospargere da dietro’) che usa raggi x estremamente deboli, con un’esposizione inferiore ai 10 microRem per passaggio.

“La quantità di radiazioni equivalente a quella che un passeggero riceve all’interno di un aeroplano, volando per due minuti a 30 mila piedi di altezza. Un passeggero in un volo interno degli Stati Uniti – spiegano alla Tsa – è esposto a più radiazioni per il volo stesso che per uno di questi apparecchi”.

Lo statunitense Consiglio nazionale per la protezione dalle radiazioni e misure (Mcrp), afferma che un passeggero deve ‘passare’ attraverso 2.500 body scanner in un anno per raggiungere quello che loro classificano come una ‘trascurabile dose individuale’. L’American College of Radiology (Acr) avalla questa conclusione, aggiungendo che al momento non vi sono prove che ciascuna delle due tecnologie usate dai body scanner attualmente in funzione possa causare effetti biologici significativi sui passeggeri.