TORINO – Clonavano le fuel card di clienti ignari e le usavano per rubare benzina dalle pompe dei concorrenti. Succede a Torino e in manette finisce una coppia di benzinai, Fabio Casalecchio, 39 anni e la moglie Anna Giuliani, 40.
I due sono stati presi in flagranza di reato mentre si rifornivano ad un distributore di un concorrente utilizzando una Fuel Card Eni clonata. Un’inchiesta lampo, quella di Torino, chiusa in cinque giorni e partita con la denuncia di un dirigente della Juventus. L’uomo aveva ottenuto dal club una carta per rifornirsi senza dover usare contante ma andando a controllare l’estratto conto si è accorto che qualcosa non tornava: addebiti fatti in giorni in cui non aveva utilizzato l’automobile.
E’ partita la denuncia e i poliziotti della Digos hanno capito subito che il giro era più vasto, e le carte clonate diverse. Ad un autotrasportatore, per esempio, erano stati sottratti nel tempo 22mila euro di gasolio.
Come avveniva nel dettaglio la truffa lo spiega Elisa Sola sul Corriere della Sera:
Il trucchetto funzionava così. Il cliente andava a rifornirsi in via Pianezza, dalla coppia. Attaccato sulla pompa di benzina li accoglieva un cartello con scritto: «Si paga solo in contanti». Ma era un escamotage per convincere il cliente e non usare la macchinetta del self service a fianco del distributore, che non erano riusciti a manomettere per la clonazione, e per indurlo a entrare nel gabbiotto dei benzinai. Quando il cliente si rivolgeva alla coppia lamentandosi di non aver i contanti, ma solo la fuel card, i due benzinai gli permettevano di usarla, ma su una macchinetta simile a quelle che si trovano nei negozi per pagare con le carte di credito. Questa macchinetta era manomessa: al suo interno era stata inserita una placchetta in grado di clonare la carta. Da quel momento, andato via il cliente, i due ladri possedevano un codice per «scroccare» benzina a tradimento al malcapitato. Quando la coppia è stata arrestata, con sé aveva tre carte clonate, ma in cinque giorni ne aveva usate almeno una decina. Le truffe comunque andavano avanti almeno dal mese di ottobre scorso. A inchiodarli, sono state le immagini delle telecamere dei distributori di benzina dove riempivano le taniche. Otto di queste, da 25 litri ciascuna, sono state sequestrate. Di solito usavano una Panda e una Smart con targhe contraffate, per muoversi da un benzinaio all’altro.
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