YOUTUBE Isis decapita 5 presunte spie: “Lavorate per i crociati”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2016 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA
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Isis decapita 5 presunte spie: “Lavorate per i crociati

DEIR EL-ZOR – L’Isis decapita cinque persone accusate di essere delle spie. Accade a Deir el-Zor nella Siria dell’est. I cinque, come spesso accade in questi casi, indossano le tute arancioni e sono inginocchiati a terra prima di essere decapitati con i corpi che poi vengono gettati nel deserto. Si tratta ovviamente di un video di propaganda ben confezionato. Della durata di pochi secondi, nel filmato si vedono gli jihadisti che compiono una sorta di processo sommario.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i cinque sono stati accusati di lavorare e di aver sostenuto gli Stati Uniti e l’esercito siriano considerato una “forza crociata”. I cinque sono stati arrestati a Al-Bokamal e sono stati accusati di spionaggio.

Dal fronte arrivano intanto notizie che parlano di decine di morti di appartenenti dell’Isis che avvengono ogni giorno e di riconquiste di ampie fette di territorio sia in Iraq, sia in Siria, da parte dell’alleanza anti-Isis e dagli Stati Uniti. Raid aerei americani , nella giornata di ieri avrebbero ucciso ieri almeno 250 combattenti dell’Isis in un convoglio che si muoveva fuori da Falluja, in Iraq. Negli attacchi sarebbero stati distrutti 40 veicoli. I raid arrivano a 24 ore dall’attacco all’aeroporto di Istanbul, per il quale l’Isis è considerato il primo sospettato.

I combattenti dell’Isis stavano fuggendo da un’offensiva lanciata sul terreno dall’esercito di Baghdad. Lo ha detto una fonte irachena alla Bbc. Sono stati bombardati mentre si stavano dirigendo verso zone ancora sotto il controllo dello Stato islamico, vicino al confine con la Siria, ha aggiunto la fonte. Il ministero della difesa di Baghdad ha anche diffuso un video e foto in cui si vedono le bombe cadere sugli obiettivi e una decina di camion bruciati. Domenica il governo iracheno ha annunciato di aver preso il pieno controllo di Falluja dopo un’offensiva durata cinque settimane.