Jade è sonnambula, dicono i giudici inglesi, prima di archiviare la sua denuncia di stupro: poi, ops, sorry!

Poi dicono che le donne non denunciano perché paura di non essere credute. Episodio assurdo nella civilissima Londra

di Warsamé Dini Casali
Pubblicato il 9 Ottobre 2022 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
jade sonnambula stupro

La Sonnambula all’Opera di Roma (Ansa)

“E’ sonnambula”, e archiviano la sua denuncia di stupro. Assurdo e ingiusto lo strano caso di Jade McCrossen-Nethercott. Ora lei citerà in giudizio gli stessi giudici della Procura della Corona inglese che candidamente hanno ammesso, scusandosi con la vittima, un grave errore giudiziario, umiliante per la 24enne Jade.

“E’ sonnambula”, e archiviano la sua denuncia di stupro

Giudici che hanno archiviato la sua denuncia di aver subito uno stupro mentre dormiva in casa di amici a Londra, con la motivazione che si poteva trattare di un caso di sonnambulismo sessuale. Solo per aver raccontato, Jade, di un paio di lontani episodi da bambina in cui si era svegliata di notte.

“Sexsomnia”

Ora questa circostanza, quella cioè di sembrare di essere svegli e consenzienti e non in fase di trance da sonnambuli, rientra tra le pochissime condizioni attenuanti per il presunto stupratore. Che a questo punto non è più colpevole. Jade sarebbe stata vittima di un caso di “sexsomnia“, questo il termine tecnico.  

Jade ha dovuto aspettare tre anni dai fatti solo per essere convocata dalla Procura e sentirsi dire che la cosa finiva lì. Senza che un cosiddetto esperto del sonno (i cui pareri hanno avuto una esorbitante importanza ai fini dell’inchiesta) l’avesse mai vista in faccia.