“Meglio farsi le canne che mangiare cibo spazzatura”. Parola di esperti inglesi

LONDRA – Meglio farsi una canna che mangiare cibo spazzatura. Queste le conclusioni a cui sono giunti, dopo 6 anni, i ricercatori del l’Uk Drug Policy Commission, organismo indipendente guidato da Ruth Runciman.

In un rapporto di 173 pagine presentato al governo britannico, Runciman e il suo team, dicono chiaramente che è arrivato il momento di depenalizzare le droghe o per lo meno di porre delle sostanziali differenze tra marijuana, cocaina ed eroina. Il messaggio è: “Sono 50 anni che combattiamo battaglie sbagliate. E soprattutto perdenti“.

Non una questione di salute, per carità, ma di quattrini. Soldi sprecati secondo il dossier, perché la lotta al consumo di stupefacenti costa alla Gran Bretagna ogni anno circa tre miliardi di sterline. Nel 2011 ben 42 mila persone sono state condannate dalle corti britanniche per possesso di droghe e altre 160 mila hanno ricevuto il cosiddetto “cannabis warnings”.

“Le sanzioni penali – si legge ancora nel rapporto – andrebbero sostituite con una multa e con l’obbligo di un trattamento di riabilitazione. Siamo però contrari alla vendita legale di eroina e cocaina, perché porterebbe a danni ancora maggiori di quelli causati dal commercio clandestino”.

Rivedere le regole, in pirmis, quelle sul possesso individuale, prendendo ad esempio il Portogallo o la Repubblica Ceca. “Coi soldi risparmiati” spiegano i ricercatori, si potrebbe investire nella lotta alle organizzazioni criminali che detengono il mercato.

E ad avvalorare le tesi anche un dato comparativo: “In molti casi il consumo di junk food ha effetti peggiori” sia sulla salute delle persone che sulla spesa sanitaria del paese. Peccato che lo studio che ha scandalizzato i benpensanti, sia giunto sul tavolo di un governo conservatore che non darà mai credito a certe tesi “rivoluzionarie”.

 

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