Sex toys, LoveHoney, azienda inglese, premiata dalla regina Elisabetta: quintuplicato il fatturato in 5 anni

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 2 Maggio 2021 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
LoveHoney, azienda inglese di sex toys, insignita del riconoscimento della regina Queen's Award for Enterprise

LoveHoney, azienda inglese di sex toys, insignita del riconoscimento della regina Queen’s Award for Enterprise (Foto Ansa)

L’azienda LoveHoney che produce sex toys per sexy shop, è stata insignita del riconoscimento della regina Elisabetta Queen’s Award for Enterprise per le eccezionali vendite all’estero negli ultimi sei anni.

Dal 2015, le vendite all’estero della società con sede a Bath sono passate da 12 a 56 milioni di sterline – circa 64 milioni di euro – un aumento complessivo del 365%.

Il riconoscimento della regina Elisabetta all’azienda di sex toys

L’omaggio della sovrana con The Queen’s Award for Enterprise è il più alto e solenne riconoscimento del successo per le imprese britanniche, e per cinque anni consente di esibire lo stemma reale nelle operazioni di marketing, nel packaging e nelle pubblicità.

La società nel 2015 ha ricevuto per la prima volta il premio per aver incrementato le esportazioni britanniche e i comproprietari Richard Longhurst e Neal Slateford avevano incontrato la regina, il principe Filippo e altri royal senior a un ricevimento a Buckingham Palace.

Lo stupore dei manager di LoveHoney per il riconoscimento della regina

Debbie Bond, direttrice commerciale di LoveHoney, ha detto: “Siamo entusiasti di aver ricevuto il riconoscimento ufficiale dalla Regina. Sua Maestà è stata una meravigliosa sostenitrice di LoveHoney poiché siamo diventati il marchio leader mondiale nel settore del benessere sessuale. Il patrocinio reale ci aiuterà a creare più posti di lavoro presso la nostra sede di Bath e negli uffici internazionali, e a diffondere il messaggio di felicità sessuale nel mondo”.

Tuttavia, uno dei proprietari Richard Longhurst ha ammesso che nonostante il successo di LoveHoney, gli ci è voluto molto tempo per trovare il coraggio di dire alla madre quali prodotti vendeva la sua azienda. “Non sapevo come avrebbe reagito, dunque per un po’ l’ho tenuto nascosto”.