A Napoli è psicosi terremoto: scuole vuote e caccia alle provviste

Pubblicato il 12 Marzo 2010 - 16:22 OLTRE 6 MESI FA

Il Vesuvio potrebbe far tremare Napoli, un presunto video di Giampaolo Giuliani su YouTube lancerebbe l’allarme. Scatta nell’area vesuviana del capoluogo campana il piano per l’emergenza sisma. Scuole vuote, supermercati presi d’assalto nei giorni scorsi per fare provvista di generi di prima necessità, valigie pronte dietro la porta in caso di emergenza. E’ l’effetto della psicosi terremoto che ha colpito in questi giorni l’area di Napoli e provincia, in particolare quella vesuviana: una scossa sismica ‘prevista’ da esperti non meglio identificati per la giornata del 12 marzo e che ha indotto gran parte della popolazione a stare sul chi va là.

Diverse le ricostruzioni su un fenomeno del passaparola che ha coinvolto anche la Rete: la più accreditata parla di un video su Youtube attribuito a Giampaolo Giuliani, il fisico al centro di numerose polemiche per aver “previsto” il terremoto in Abruzzo e non essere stato ascoltato. Ma stavolta lo stesso Giuliani di questa cosa non sa nulla: «Smentisco di aver fatto qualsiasi previsione» ha già avuto modo di dichiarare.

Ma il fenomeno era già in movimento, ripreso da social network come Facebook e altri forum in Rete: e così l’Osservatorio Vesuviano è stato subissato di telefonate, tanto da essere costretto a mettere sul proprio sito internet una smentita. «Circolano voci allarmistiche, in particolare per la giornata di oggi ma queste voci – sottolineano all’Osservatorio – non trovano nessun riscontro nei dati geofisici e geochimici di monitoraggio. I dati infatti non evidenziano alcuna variazione significativa dell’attività del Vesuvio». L’Osservatorio fa rilevare che «questa attività dal punto di vista sismologico è rappresentata da alcune centinaia di piccoli terremoti per anno, raramente avvertiti dalla popolazione».

Nemmeno questo è servito, come non sono servite le smentite a una notizia mai data fatta dagli organi di informazione. E così oggi in molti hanno deciso di non mandare i figli a scuola. A Torre del Greco, il più grosso centro dell’area rossa del Vesuvio, che comprende 18 comuni, oggi alcuni istituti sono deserti.