Caso Marrazzo: Nicola Testini, il carabiniere sotto accusa

Pubblicato il 26 Marzo 2010 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA

Gianguerino Cafasso e "Brenda", i due morti nell'ambito dello "scandalo Marrazzo"

Nicola Testini, il maresciallo dei carabinieri accusato di aver ucciso il pusher del “caso Marrazzo” ha una faccia rotonda, da bravo ragazzo del Sud e la valutazione «eccellente» in un fascicolo personale impeccabile. Lo scrive il Corriere della Sera. Il papà è brigadiere, gli zii e cugini marescialli: insomma, una famiglia da Mulino bianco, moglie innamorata e tre figliolette piccole giù al paesello in Puglia.

Ma a Roma, lato nascosto della medaglia, la combriccola dei tre colleghi da trascinare nella rovina tra filmini e ricatti, alla caserma dei carabinieri del Trionfale; rifiuti da suburbio come il pusher Rino Cafasso e le drag queen al seguito e anche un trans dai capelli ramati— tale Joice — che raccontava nel giro di anime perse di largo Sperlonga di essere la sua «fidanzata». Nel mistero senza fine di «Brendona», Natalie e degli altri ragazzi venuti dal Brasile, Piero Marrazzo non sembra l’unico con una personalità un po’ ballerina.

«E’ assurdo, sono innocente!» – scrive il Corriere – ha strillato Testini, prima di chiudersi in quella sua casa semplice e un tempo felice: è in analisi da mesi, parla al telefono poco o nulla, terrorizzato dalle intercettazioni, dicono. La moglie Maria Rosa è una ragazza tosta di 35 anni, fa l’avvocato a Bari e la consigliera per il Pd al Comune di Adelfia. Ha telefonato a Marina Lo Faro, la collega che difende il marito, «fuori dalla grazia di Dio»: «Cosa sta succedendo? Spiegami che succede!». Ai giornalisti riserva una voce soffice e cortese, poche parole addolorate: «Evidentemente c’è chi pensa che non siamo perbene, perciò c’è questo accanimento».