Embraco, operaio Daniele Simoni si incatena ai cancelli della fabbrica: “Noi 500 dannati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2018 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
Embraco, operaio Daniele Simoni si incatena ai cancelli della fabbrica: "Noi 500 dannati"

Embraco, operaio Daniele Simoni si incatena ai cancelli della fabbrica: “Noi 500 dannati” (ANSA)

TORINO – Un lavoratore dell’Embraco, Daniele Simoni, da 25 anni operaio presso Riva di Chieri, si è incatenato ai cancelli della fabbrica. “Non voglio mollare, è la mia fabbrica che mi ha dato da mangiare per 25 anni, finché c’è uno spiraglio non mollerò”, spiega l’operaio che insieme ad altri colleghi sta protestando contro l’azienda del gruppo Whirlpool che ha detto no alla richiesta di sospendere i 500 licenziamenti nello stabilimento di Riva di Chieri, nel torinese. L’azienda va infatti avanti sulla strada della delocalizzazione in Slovacchia della produzione italiana di compressori per frigoriferi.

Giornata di delusione e rabbia davanti ai cancelli dello stabilimento, dopo l’incontro di lunedì al ministero dello Sviluppo Economico. Circa cento lavoratori si sono ritrovati alle 8 di martedì davanti alla fabbrica dove ci sono fotografi e televisioni. I lavoratori sono disgustati dall’atteggiamento dell’azienda e sfiduciati perché non vedono alcun tipo di prospettiva positiva. “Lavoreremo fino al 25 marzo per far cambiare idea all’azienda”, afferma Dario Basso, segretario generale della Uilm torinese. “A questo punto il governo deve agire, i tempi sono strettissimi. Se un?azienda vuole insediarsi bisogna fare in fretta”, osserva Ugo Bolognesi della Fiom.

Niente cassa integrazione per consentire di esaminare proposte di reindustrializzazione, spiegano i legali dell’azienda presenti all’incontro Con il ministro Calenda. Un atteggiamento di chiusura che manda su tutte le furie il ministro dello Sviluppo Economico, che dopo l’incontro è andato a Bruxelles per incontrare il commissario della concorrenza Margrethe Vestager. Delusi e arrabbiati i lavoratori in sciopero, che bloccano il traffico sulla statale Torino-Asti. “Si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell’azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell’impresa”, afferma il ministro. “Non ricevo più questa genta… questa gente, perché onestamente ne ho fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua”. Replica stizzito il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: la vertenza “non è stata seguita da nessun iscritto all’Ordine, è in fase di valutazione un’azione legale a tutela della categoria”.